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Filosofia per bambini. Cosa significa “scegliere”?

libero come un pesce

Un’indagine sulla libertà (come quella portata avanti nell’articolo precedente) può riservare alcune sorprese e aprire la porta a nuove riflessioni, sempre in compagnia dei più piccoli. Basta rivolgere l’attenzione a un concetto che alla libertà appare intimamente legato perché il pensiero imbocchi una strada diversa. Definire la libertà come assenza di vincoli esterni e parlare di una libertà “positiva” di fare qualcosa, di poter agire come si preferisce, conduce ben presto a interrogarsi su questa preferenza: cosa accade quando scegliamo qualcosa piuttosto che qualcos’altro? Che cos’è una “scelta”?

Libero come un pesce ci accompagna, pagina dopo pagina, da una riflessione sulla libertà a una discussione sulla scelta. Protagonista di quest’albo dal tono poetico e dall’atmosfera sospesa, quasi subacquea, è un uomo solo, davanti alla vasca di un acquario. Tra i vari pesci che nuotano, indifferenti e silenziosi, uno lo incuriosisce più degli altri: ha l’impressione che gli sorrida. 

E non smette di sorridergli neanche i giorni che seguono, quando gli sembra di scorgerlo un po’ ovunque. 

Appena lo porta a casa, il protagonista ne ha la conferma: si tratta proprio di un pesce speciale!

Ogni traccia di solitudine viene spazzata via, cancellata da quella presenza affettuosa all’altro capo del tavolo o sul comodino prima di andare a letto, da quel nuovo amico nella boccia di vetro.

L’albo potrebbe concludersi così se non fosse per uno strano sogno: l’uomo vede il pesce prendere il volo davanti ai suoi occhi e uscire dalla finestra, fluttuando per le strade della città fino al mare. Il protagonista lo segue, il cuore leggero come non gli capitava da tempo, e si tuffa con lui tra le onde. Dopo alcune bracciate, però, non riesce più a muoversi, come se una parete invisibile lo bloccasse rendendo vani i suoi sforzi. È rinchiuso, intrappolato in una gigantesca boccia di vetro.

A nulla serve svegliarsi dall’incubo: anche il pesce sembra aver perso il sorriso. L’uomo decide di liberarlo e, così facendo, rende possibile un nuovo incontro, fa sì che nasca un rapporto diverso e più bello basato sulla libertà di entrambi.

Libero come un pesce è il racconto di una liberazione e del successivo cambiamento del protagonista, ma niente di tutto ciò potrebbe accadere se l’uomo non prendesse una decisione che non ha nulla di immediato. Deve vivere sulla propria pelle – almeno a livello onirico – la costrizione di una boccia di vetro prima di aprire gli occhi sulla prigionia dell’amico e restituirgli la libertà.

L’idea di scelta sembra caratterizzata da una certa difficoltà, aggravata in questo caso dalla sproporzione delle forze: la vita del pesce è nelle mani dell’uomo e lui può disporne come vuole. Scegliere di liberarlo richiede del coraggio, significa assumere per un attimo il punto di vista del più debole, di chi non sa o non può parlare, proprio come un pesce.

Allora, in che senso possiamo parlare di una scelta difficile?

Invitare i più piccoli a chiedersi come avrebbero agito al posto del protagonista li aiuta a mettere a fuoco la posta in gioco, dando il via a una condivisione che prende la forma di un dibattito:

Bisogna rinunciare a qualcosa quando prendiamo una decisione? Quali sentimenti possono accompagnare il momento della scelta?

La questione diventa ancora più personale se si lascia ai bambini lo spazio per esporsi: hanno mai compiuto una scelta che considerano difficile, che ha richiesto di pensarci un po’ su?

Un concetto come quello di scelta, però, è ricco di significati e non basta parlare di una decisione coraggiosa per esaurirli tutti. L’albo Pronti via! mette in scena un nuovo modo di intendere la scelta, presentandola nella sua accezione più quotidiana, quella con cui rientra nella vita di tutti, adulti e bambini.

Fin dalla prima pagina il lettore si accorge di dover interagire con il libro: non può lasciarsi cullare da una storia già pronta e confezionata, ma deve intervenire in prima persona. Pronti via! è un catalogo che dispiega varie possibilità davanti agli occhi di chi legge: al mattino, appena la protagonista si sveglia, si trova di fronte a tantissime alternative, illustrate a colori vivaci e con uno stile un po’ retrò. Ogni pagina, un punto interrogativo: come si vestirà oggi? Cosa mangerà di buono per colazione? Passerà la giornata in giro per la città o in un posticino tranquillo? 

Le possibilità sono tante e quest’albo incoraggia il lettore a eleggere le sue preferite… tra isole deserte, cammelli per andare a passeggio, pigiami sportivi o fru fru, le alternative soddisfano anche i gusti più esigenti, andando da quelle più comuni alle possibilità più fantasiose e sbarazzine.

Dalla lettura di Pronti via! prendono così forma vari modelli di giornata, uno per ogni bambino e tutti basati sulle scelte compiute da ciascuno… Ma quante scelte fa ognuno di noi, a volte senza accorgersene? Si riescono a elencare, magari solo quelle di una mattina qualsiasi?

E, addentrandosi ancora di più nella riflessione:

è possibile scegliere di non scegliere? Una non scelta è in qualche modo una scelta o esiste qualche differenza?

Da un albo-catalogo in cui ci si interroga sulle scelte possibili, a un libro che permette anche ai più piccoli di sentirsi elettori e scegliere il proprio candidato: questo è il nucleo centrale di Nella foresta non si parla d’altro, un albo che racconta la democrazia ai bambini ed è stato scritto a più mani proprio con alcuni di loro, durante un ciclo di laboratori a San Paolo e a Florianopolis, in Brasile. 

Gli animali protagonisti decidono di ribellarsi al potere al leone, troppo abituato a governare per interessarsi ai bisogni altrui. Anche la pazienza, infatti, ha un limite: quando il re della foresta devia il corso del fiume per costruire la propria piscina privata, lo scontento esplode e la civetta propone di eleggere un nuovo governo. La scimmia, il serpente, la bradipa e lo stesso leone, impaziente di vedere il proprio potere ristabilito, si candidano.

Quattro possibili governatori, ognuno con un’idea diversa di come dovrebbe diventare la foresta, ognuno con qualche proposta per migliorare il traffico dei volatili o per regolare l’uso della nuova piscina.

Una volta stabilite le regole, la campagna elettorale può iniziare: chi sarà il più votato? 

Per scoprire il candidato vincitore, non è necessario arrivare all’ultima pagina: si può lasciare la scelta direttamente ai bambini: chi dovrebbe governare la foresta e perché?

Sulla scia delle elezioni per gli animali, organizzare delle elezioni dei bambini non è poi così difficile, ed è importantissimo sempre restituire la parola anche ai più piccoli, che raramente vengono interpellati perfino nelle questioni che li riguardano più da vicino.

E allora perché non giocare – un po’ seriamente e un po’ no – alle elezioni, provare a candidarsi ed esprimere una prima, personale, scelta politica?

Qui i materiali utili (in versione pdf per la stampa):
scheda elettorale
manifesti elettorali

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Curiosi, senza freni, spesso imprevedibili: per i piccoli non esistono domande sbagliate e la filosofia è proprio per chi non ama le risposte facili. Ecco le mie proposte per interrogarsi e riflettere insieme ai bambini a partire dagli albi illustrati.

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    Terre di mezzo editore è una casa editrice fondata a Milano nel 1994.
    Pubblica ogni anno più di 100 titoli. Tra le collane principali ci sono: L’Acchiappastorie albi e narrativa per bambini e ragazzi, i Percorsi a piedi e in bicicletta, I Biplani, racconti di grandi autori illustrati da artisti di fama, i manuali creativi delle Ecofficine.
    I primi grandi bestseller sono stati la guida al cammino di Santiago de Compostela e La grande fabbrica delle parole, di Valeria Docampo.
    Negli ultimi anni ha portato in Italia le serie di Dory Fantasmagorica e Cane Puzzone, ha pubblicato più di 40 guide ai cammini italiani e ha dato alle stampe i testi di Paolo Cognetti e Erri De Luca impreziositi dalle illustrazioni di Alessandro Sanna, e di Wislawa Szymborska con Guido Scarabottolo, e Claudio Piersanti con Lorenzo Mattotti.

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