Wisława Szymborska (1923-2012) è stata un’illustre poetessa polacca, vincitrice del Premio Nobel per la letteratura nel 1996.
Nata a Bnin, nel 1931 si trasferì a Cracovia, dove è stata a lungo redattrice della rivista “Vita letteraria”.
Ha esordito con due raccolte vicine alla poetica del realismo socialista “Per questo viviamo” nel 1952 e “Domande poste a sé stessi” nel 1954.
In seguito ha sviluppato uno stile molto personale, e ha scritto “Appello allo Yeti”, per poi proseguire una ricerca poetica in cui riflessione filosofica e attenzione al dettaglio quotidiano si mescolano in un tono dimesso e lucido, privo di slanci retorici.
Tra le sue raccolte: “Sale”, “Uno spasso”, “Gente sul ponte”, “La fine e l’inizio” e “Grande numero”.
Oltre ai versi, ha scritto tre volumi di recensioni e articoli Lektury nadobowiązkowe (1973, 1981 e 1992), tradotti in italiano come “Letture facoltative”.
Terre di mezzo Editore ha pubblicato “La prima frase è sempre la più difficile” (2012), un libro sulla forza dell’ispirazione, che secondo l’autrice è la capacità di ripetersi ogni giorno “non so”, mantenendo intatto lo stupore per le cose.
Postumi sono stati editati anche la raccolta di versi “Basta così”, la raccolta di prose “Come vivere in un modo più confortevole”, e il volume di lettere e cartoline della scrittrice con il compagno K. Filipowicz, “Meglio di tutti sta il tuo gatto”.