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Intervista a Vitali Ziusko, editore di KompasGuide, Russia

vitali ziusko kompasguide

È con enorme gratitudine e non poca emozione che oggi vogliamo condividere con voi l’intervista che abbiamo rivolto a Vitali Ziusko, fondatore della casa editrice indipendente russa KompasGuide, specializzata in libri per l’infanzia. Tra le tante missioni, Terre di mezzo deve il suo nome anche a una volontà di scambio con realtà diverse. Quando succede, quando si creano nuovi legami con altre persone che fanno parte dello stesso mondo (e al contempo di tutt’altro mondo), per noi è sempre un momento unico, che custodiamo con cura. Vitali e la sua casa editrice hanno mandato a noi e molti altri editori una dichiarazione di critica alla guerra e di grande sostegno al popolo ucraino, nonché al potere della cultura in generale. Qui le sue parole, che speriamo custodirete con grande cura anche voi e che vorrete ricondividere, affinché la voce di Vitali e di tanti editori indipendenti russi possa essere ascoltata da tutti. 

Per prima cosa, Vitali, raccontaci come è nata la casa editrice KompasGuide

Ho fondato questa casa editrice nel 2008, all’età di 27 anni, e già nel 2009 abbiamo pubblicato i nostri primi libri. In quel momento, il mondo europeo si preparava a celebrare il 20° anniversario della caduta del muro di Berlino. Questo è un evento fondante di KompasGuide, per la sua politica editoriale e il suo catalogo. In effetti, il primo libro che abbiamo editato è stato una raccolta di racconti: 1989: dieci storie per attraversare i muri. In questa antologia, vari scrittori – tra cui Andrea Camilleri, Ingo Schulze, Olga Tokarczuk – affrontano diversi “muri”: storici, di genere, sociali, muri come simboli di paura, di mancanza di libertà. Il nostro secondo progetto è stato la pubblicazione del Libro dei Diritti dell’Uomo, con le meravigliose illustrazioni di Jacqueline Duhem. Questi primi lavori sono stati appassionanti. La promozione di quei libri ha permesso scambi indimenticabili con i lettori per capire come abbattere quei muri. E tutto questo è nel DNA di KompasGuide, una casa editrice che ha una vocazione sociale e pedagogica, una natura profondamente umanista. Abbiamo saputo conservare, credo, questo impegno, attraverso la scelta delle tematiche, degli autori e dei testi pubblicati nel corso di questi anni.
Quattordici anni dopo, abbiamo più di 600 libri a catalogo, alcuni dei quali hanno ricevuto premi letterari per i loro testi forti, impegnati e coraggiosi. I nostri libri si rivolgono a tutti: bambini, adolescenti, giovani adulti e genitori. E tutti gli argomenti sono trattati, anche i più difficili per la società russa, come la malattia, la morte, la diversità, la guerra. Credo davvero che KompasGuide sia rimasta fedele fino a oggi ai suoi valori fondanti.

Qual è la percezione di KompasGuide da parte del pubblico dei lettori in Russia?

Non mi sono mai affidato alla moda o alle aspettative dei lettori e ho sempre scelto di pubblicare libri che mi avessero davvero catturato personalmente. Sono libri che, ho notato, non lasciano mai il lettore indifferente, anzi talvolta provocano una reazione violenta. Ci sono talmente tante tematiche tabù nella società russa. Perché non dovremmo affrontarle?
Quel che ritengo più importante per KompasGuide è sviluppare l’empatia dei lettori attraverso il libro. D’altronde il nostro rapporto con gli altri, la nostra stessa esistenza all’interno della società si basa sull’empatia o sulla sua assenza.
Il nostro lavoro con la letteratura estera ci ha molto aiutato. Da una decina d’anni, i libri che abbiamo tradotto da altre lingue, compreso l’italiano, ci hanno aiutato a parlare delle nostre difficoltà e dei nostri tabù. A smuovere le cose poco per volta. I giovani russi sono sempre più consapevoli di quanto sia sbagliato nascondere la verità nei libri. I loro genitori capiscono che è meglio affrontare tematiche difficili proprio attraverso i libri, nelle biblioteche, a scuola o a casa. Grazie a questo, gli autori russi sono diventati più audaci, e così i loro editori. Questa evoluzione positiva è il frutto di un enorme lavoro e della disponibilità anche a correre rischi, da parte di un piccolo numero di editori indipendenti per l’infanzia russi. Così, oggi in Russia esiste un pubblico di lettori diverso e consapevole, che attende una produzione letteraria onesta, coraggiosa, aperta a tutti i temi.
I nostri primi autori italiani ci hanno aiutato in questa difficile missione. Penso, tra gli altri, a La zampa dell’ombrello, di Alice Umana, con le illustrazioni di Agostino Lacurci; o ancora, La casa sull’altura, di Nino de Vita, con le illustrazioni di Simone Massi. Ma anche all’incredibile Giovanni Mosca con i suoi Ricordi di scuola, e Iqbal, di Francesco D’Adamo.
Oggi, nonostante le leggi altamente restrittive in Russia, alcuni genitori sono più audaci. Quando riceviamo in redazione un commento del tipo “grazie per questa conversazione franca e sincera” oppure “solo KompasGuide poteva pubblicare questo libro” questo ci dà il coraggio per continuare.

Il board editoriale della casa editrice KompasGuide in una storica foto scattata nel 2011 con l’autrice francese Delphine Perret (la seconda da sinistra) che, al tempo, era una illustratrice ancora agli inizi, e che quest’anno è in selezione IBBY Honor List 2022!


Com’è nato il messaggio di pace che avete diffuso subito dopo l’invasione del 24 febbraio? Ne avete parlato in Redazione, cosa vi ha spinto a scriverlo?

È una sensazione terribile, quella che si prova nel preciso istante in cui sai che altri esseri umani stanno morendo, che i tuoi vicini vengono uccisi. Davvero sembra di non trovare neanche le parole, tutto diventa sfocato e senza importanza. Non potevamo continuare come se nulla fosse, animando laboratori di scrittura e annunciando l’uscita di nuovi libri. Ecco come ci sentivamo quando a KompasGuide abbiamo deciso di fare una dichiarazione contro la guerra sui nostri canali social, subito dopo l’attacco e l’invasione di quel 24 febbraio:

«Quello che sta succedendo è una cosa terribile. E tutti noi non troviamo le parole. Oggi non ce ne sono, infatti, tranne una, che risuona: la guerra. E non importa cosa ci dicono, la guerra è solo omicidio. Non è un caso se dal 2009, dal giorno della fondazione della Casa Editrice, pubblichiamo libri sulla guerra. Su diverse guerre. Siamo convinti che sia sempre importante parlarne. Siamo contro la guerra e chiediamo la sua fine immediata. Abbiamo cambiato il nostro logo. Ora c’è la colomba della pace».

Sono grato a tutti i miei colleghi per la loro posizione netta su questa dichiarazione. Sono tutte e tutti coraggiosi e onesti. Come editore, bisogna sempre ricordarsi ciò che si pubblica, come e per chi. Quando la menzogna diventa totale, solo l’onestà permette di mantenere la testa sulle spalle.
Abbiamo ricevuto un grande sostegno in seguito al nostro messaggio, compresi alcuni lettori ucraini. E’ stato molto doloroso: il tuo paese bombarda e uccide persone ucraine, eppure dei lettori di quello stesso paese ti ringraziano per la tua onestà. Mi ricorderò di questo momento fino alla fine dei miei giorni, con le lacrime agli occhi.
Qualche giorno più tardi, quando il governo ha impedito di dire o scrivere la parola GUERRA per parlare dell’Ucraina, ho deciso di redigere una lettera aperta a voi colleghi Editori per parlare delle mie paure e allertare il mondo sulla situazione degli editori indipendenti in Russia.

Cosa significa oggi essere un editore indipendente per l’infanzia in Russia? E cosa significherà tra qualche anno?

Pubblicare ciò che amiamo è una grande libertà, ma anche una grande responsabilità. E’ una questione di gusti, d’intuizione personale e allo stesso tempo un vero lavoro di squadra. Il mestiere dell’editore è sorprendente e potremmo compararlo al lavoro di un direttore d’orchestra. Dare la parola a ciascuno: un autore, un illustratore, un traduttore, un editor, un grafico. E poi trovare una sintesi.
Quando cerchiamo un nuovo testo da pubblicare o da tradurre, abbiamo una regola editoriale che rispettiamo sempre: offrire al lettore una bella storia raccontata con talento. Una storia che un bambino o un adolescente possa percepire come la storia della sua vita, o di quella di un compagno. Seleziono solo i libri in cui gli autori si impegnano e difendono una certa visione del mondo, anche se questo può risultare economicamente non conveniente. Le storie pubblicate da KompasGuide devono avere spessore. Ma è anche fondamentale che gli autori rispettino i propri lettori e comunichino con loro alla pari. Dopotutto, noi lettori siamo capaci di distinguere immediatamente il falso dalla verità, in qualunque storia.

Per questo motivo, libri come Black Box Jihad: Daniel and Sa‘ed on their way to Paradise del tedesco Martin Schäuble; Sugar Child e Walchen, di Olga Gromova; Photographs for Memory di Maria Martirossova; Vovka who rode the Bomb dell’autore ucraino Yuri Nikitinsky; The Scorpion Kick della scrittrice bielorussa Anna Zenkova; The Raven di Eugene Rudashevsky (che dovrebbe uscire presto in italiano) non ci hanno lasciato indifferenti. Molto tempo dopo la loro pubblicazione, questi libri risuonano ancora e i nostri lettori, così come i loro genitori, continuano a parlarne.
Fino al 24 febbraio 2022, prima di questa guerra, avevamo tutti la testa piena di idee e progetti. Eravamo in piena preparazione per la Fiera del libro di Bologna, impazienti di partecipare e presentare il nostro lavoro. Ero fiero di rappresentare la nuova letteratura russa per giovani e adolescenti, una letteratura audace, illuminata e interessante. Un mese dopo, tutto appare distrutto, le nostre idee e i nostri progetti sono collassati, la cultura russa boicottata. Facebook e Instagram sono proibiti in Russia, i media indipendenti censurati. E temo sia solo l’inizio.

Quali sono i rapporti con gli altri editori indipendenti? Le realtà “no war” fanno massa critica oppure, per comprensibili ragioni, manifestano in modo isolato, senza fare rete?

Penso che qui ognuno stia reagendo all’orrore a modo suo. Ogni editore fa le sue scelte per la sua Casa Editrice. Alcuni hanno deciso di non dire niente e fare come se nulla fosse. Un Editore ha addirittura lanciato un programma culturale dedicato alla Fiera del libro di Minsk che, tuttavia, le case editrici russe indipendenti avevano deciso di boicottare…
Ma ci sono delle eccezioni significative tra gli editori per l’infanzia: penso più che altro a due case editrici, Albus Corvus e Pink Giraffe, che ho sempre apprezzato, oggi ancor più. Questa posizione chiara e onesta, questa volontà di articolare pubblicamente la verità e di raccontare le cose per come sono, penso che la maggior parte dei miei colleghi la condividano con me.

Qual era la situazione in Russia quando hai cominciato il tuo lavoro editoriale e qual è quella attuale? Credi che il libro abbia il potere di rendere liberi?

Appartengo a quella categoria di persone che credono che un libro possa cambiarti la vita. Libri incredibili e luminosi, dal contenuto originale e avanguardista sia nella forma che nella sostanza, sono stati pubblicati tra il 2009 e il 2012. Era un tempo di libertà dove lo stato non cercava né di dire agli editori quali libri pubblicare, né ai genitori quali leggere. Dopo questa parentesi di libertà, sono state emanate una serie di leggi dalle autorità russe: dalla legge sulla protezione dei minori, al divieto di affrontare tematiche LGBT nei libri per chi ha meno di diciotto anni. Questo ha portato alla censura e all’autocensura. La ricchezza e la profondità dei soggetti trattati sono diventate più strette e più povere, con un rischio di chiusure, multe e altri problemi, rendendo il nostro lavoro sempre più difficile.
Ecco un esempio molto attuale di questo assurdo che esiste a livello legislativo: nel testo di un autore francese che dovremmo pubblicare a breve, i personaggi adolescenti comunicano tra di loro su Facebook e Instagram. Insomma, la vita normale. Ma c’è un problema: la Russia ha deciso di dichiarare i social come “estremisti”. Abbiamo l’obbligo di menzionarlo in nota a fondo pagina, precisando che questi social sono vietati e riconosciuti come estremisti sul territorio della Federazione Russa.
Per non scoraggiarmi, cerco di ricordarmi la teoria delle piccole azioni: ogni persona che fa quello che ama cambia il mondo. E a questo si attacca la mia convinzione che un libro per bambini e adolescenti cambi la realtà.

Come lavorate in questa situazione? La Redazione è ancora in Russia?

Tutto è complicato. Ci sarà un prima e un dopo. Avevamo l’abitudine di criticare il governo per molte cose, ma oggi è finita. Da più di un mese non possiamo più lavorare in buone condizioni. Quando il tuo paese attacca i suoi vicini si rimane davvero senza parole, ogni idea sembra distrutta, ogni ideale calpestato.
Nel 2012 ho pubblicato il racconto antifascista di Frank Pavloff, Bruna Mateno (ed. Memeldono in Italia) con le illustrazioni di Leonid Shmelkov. Non ho mai pensato che un giorno quel mattino oscuro sarebbe sorto anche in Russia.


La redazione è ancora a Mosca, ma alcuni sono già partiti e quelli che restano ci stanno pensando. Nell’attesa, bisogna essere prudenti e pesare ogni parola.
Adesso, la cosa più importante è fermare le ostilità e i massacri sul territorio ucraino.

Cosa possiamo fare per sostenervi? Come far sì che la vostra voce venga ascoltata il più possibile?

Avete già dato un grande sostegno agli editori russi per l’infanzia che hanno avuto il coraggio di prendere posizione contro la guerra. Le comunità editoriali francesi, tedesche, belghe e altre ancora si sono unite al vostro sostegno. Questo ci ha molto toccati. Per me era importante che la nostra voce venisse ascoltata. Siamo contro questa guerra. Abbiamo fatto di tutto per portare attraverso i nostri libri una cultura di pace. E continueremo a farlo finché potremo.

Un messaggio che vorresti condividere con noi qui in Italia?

Un messaggio in particolare per gli Editori. Non aspettate a pubblicare i libri che amate. Non abbiate paura di trattare tematiche scomode o complesse in un libro per bambini e adolescenti. Non rimandate i libri importanti a più avanti, perché sarà troppo tardi.

Lire l’interview dans le brouillon original en Français

Ringraziamo di vero cuore Vitali Ziusko e KompasGuide per questa intervista. Credits Terre di mezzo Editore. Citare la fonte a questo link.

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    Terre di mezzo editore è una casa editrice fondata a Milano nel 1994.
    Pubblica ogni anno più di 100 titoli. Tra le collane principali ci sono: L’Acchiappastorie albi e narrativa per bambini e ragazzi, i Percorsi a piedi e in bicicletta, I Biplani, racconti di grandi autori illustrati da artisti di fama, i manuali creativi delle Ecofficine.
    I primi grandi bestseller sono stati la guida al cammino di Santiago de Compostela e La grande fabbrica delle parole, di Valeria Docampo.
    Negli ultimi anni ha portato in Italia le serie di Dory Fantasmagorica e Cane Puzzone, ha pubblicato più di 40 guide ai cammini italiani e ha dato alle stampe i testi di Paolo Cognetti e Erri De Luca impreziositi dalle illustrazioni di Alessandro Sanna, e di Wislawa Szymborska con Guido Scarabottolo, e Claudio Piersanti con Lorenzo Mattotti.

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