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Henri Meunier racconta “Nino e Taddeo” e “I supereroi del bosco”

Henri Meunier autore

Nino la Talpa e Topo Taddeo hanno fatto già amicizia con tanti nostri primi lettori che hanno letto e apprezzato i primi due volumi della serie. Nel frattempo, sono arrivati anche I Supereroi del bosco, che stanno facendo breccia nei cuori… Allora abbiamo pensato di contattare Henri Meunier, il “papà” di questi personaggi, per farci raccontare come sono nati dalla sua fantasia, in punta di penna, e come hanno preso forma, poi, per mano di esperti illustratori come Benjamin Chaud e Nathalie Choux!

Henri, hai scritto decine di libri per l’infanzia, pubblicati in Francia e tradotti in vari Paesi. Cos’è importante per te, nella scrittura per bambini?

La maggior parte dei miei libri sono destinati ai bambini, ma, a dirla tutta, sono semplicemente scritti per qualsiasi persona abbia voglia di leggerli. I bambini, ovvio: ma anche i genitori, i librai e le libraie, i bibliotecari e le bibliotecarie, gli adulti e gli appassionati di libri per l’infanzia come me.
Molto prima di iniziare a scrivere libri per bambini, io stesso leggevo, per mio gusto personale, un sacco di libri per l’infanzia. E lo faccio anche adesso. Prima di essere uno scrittore, sono un lettore. Nella scrittura di libri per l’infanzia è fondamentale ricordarsi che ci si rivolge a un pubblico di lettori attivi, unici, sensibili e intelligenti. In questo, il mio atteggiamento si discosta rigorosamente da quello educativo. Nella letteratura non mi interessa un rapporto in cui l’adulto propone delle lezioni di vita, per quanto lo faccia in modo sottile:

da autore, mi rivolgo ai lettori, che sono miei complici nello spazio di una storia. Non è rilevante quanti anni abbiano. Mi anima solo il piacere di suscitare emozioni e stimolare la loro fantasia

Un altro aspetto essenziale, per me, sta nel provare a scrivere dei libri che abbiano un’ambizione letteraria modesta, ma sincera. Non posso misurare il livello di letterarietà della traduzione dei miei libri: in qualità di povero francese, non sono per niente portato per gli altri idiomi! Ma, nella mia madrelingua non scelgo le parole solo in base al loro significato oggettivo. Le scelgo innanzitutto per la loro musicalità, per la forma, per le possibili interpretazioni soggettive. Mi assicuro che in ogni mio libro ci sia un qualcosa di non detto

Credo che un testo non dovrebbe mai essere riducibile all’argomento che tratta o alla storia che racconta. Cosa che, ahimè, capita fin troppo spesso nei libri per bambini. Perciò, cerco di non prendere mai questa scorciatoia.

C’è un posto dove sei solito lavorare?

Lavoro da casa, in una stanza dedicata al disegno e alla scrittura. Non credo che il mio studio mi aiuti in modo particolare a trovare l’ispirazione. In qualsiasi posto uno sia, l’ispirazione arriva quando ci si mette d’impegno a cercarla. Ma, dato che trascorro la maggior parte delle mie giornate nello studio, tanto vale starci bene. È una stanza arieggiata e comoda, con un grosso tavolo che mi permette di disegnare a mano da un lato, e di scrivere o disegnare sul computer dall’altro. C’è un camino per l’inverno, e disegni di amici illustratori e illustratrici alle pareti: è piuttosto tranquillo e ordinato.

Ho la fortuna poi di avere anche un’altra stanza, piena zeppa di libri e materiale da disegno. Un vero caos. Dalla parte del computer, la scrivania di solito è intasata da disegni e fogli sparpagliati: sono le storie su cui sto lavorando. Quando un progetto è finito, la prima cosa che faccio è riordinare il tavolo, per liberare la scrivania dal cumulo di appunti e bozze che riguardano il lavoro terminato.
Due figure in gesso dipinto – Flash la tartaruga e Supertigre, ovvero i supereroi del bosco – sono lì “di guardia” al mio studio. Come vedete, sono al sicuro!

Abbiamo da poco pubblicato il primo episodio della serie I supereroi del bosco, scritta da te e illustrata da Nathalie Choux, e il secondo è in uscita: parlaci di come è nata l’idea per questi racconti e a chi ne consiglieresti la lettura

Nathalie Choux è un’amica meravigliosa e un’artista fantastica, una disegnatrice e ceramista famosa anche all’estero. Tra me e lei c’è una forte complicità autoriale. Amiamo inventare storie insieme fin dal nostro primo libro (Au panier nell’originale francese, Via di qua nella traduzione italiana), uscito quasi vent’anni fa. Insieme, abbiamo pubblicato diciotto libri e abbiamo altrettante idee e titoli in lavorazione.
Di solito i nostri progetti nascono dalle discussioni che abbiamo a proposito dai desideri del momento. È quello che è successo con I Supereroi del bosco: Nathalie aveva voglia di dedicarsi a una serie, prendersi il tempo di far vivere i personaggi, dar forma a un universo immaginario intorno a loro, e quest’idea piaceva anche a me. Personalmente, trovavo strano che la maggior parte dei supereroi fossero adulti o adolescenti. I bambini tra i cinque e i dieci anni conoscono tutti i supereroi americani, ma nessuno di questi ha la loro età. E invece, se esiste davvero un momento della vita in cui siamo più autenticamente eroi, è proprio l’infanzia! Mi sembrava urgente rimediare a tutto questo. Quindi abbiamo iniziato a riflettere, io alle possibili storie, Nathalie a un universo grafico. Le trovate dell’uno arricchivano quelle dell’altra, come in una partita a ping-pong. È così che sono nati I Supereroi del bosco.


In seguito, abbiamo pensato alla forma che potevamo dare alle storie che avevamo immaginato. All’epoca, il mio figlio maggiore, che aveva quattro anni, adorava i fumetti. Mi sono reso conto di quanto fosse difficile leggere a voce alta un fumetto: mi sono accorto, ad esempio, che è impossibile leggere una nuvoletta, indicare con un dito il personaggio che parla, senza nascondere una parte dell’immagine. Raccogliere la sfida di un fumetto facile e divertente da leggere insieme, sia per un bambino che per un adulto, era davvero una sfida motivante.
Per quanto riguarda la scheda di approfondimento in appendice, rappresenta una delle chiave di lettura dei vari episodi. Tutte le avventure dei Supereroi del bosco prendono spunto da qualcosa che riguarda la natura o l’ecologia. Fin da quando io e Nathalie abbiamo proposto all’editore francese (Actes Sud) la sinossi dei primi sedici episodi, questa breve appendice con uno spunto di scienza naturale era esplicita, faceva parte del DNA della serie.
In definitiva, mi auguro che I Supereroi del bosco si rivolgano in qualche modo a tutti i lettori, dai quattro ai cento anni!

Anche in Nino e Taddeo, la serie scritta da te e illustrata da Benjamin Chaud, i protagonisti sono una coppia di amici, e anche qui sono animali: una talpa e un topo. Raccontaci di questi personaggi, già molto amati dai lettori qui in Italia

In effetti anche Nino e Taddeo sono due amici, ma, ancor più rispetto ai Supereroi del bosco, questa loro amicizia costituisce il cuore e il motore della storia, nel solco della tradizione dei “Buddy Movies” americani. Quei due sono capitati un po’ per caso nella mia vita: una casa editrice mi aveva richiesto altri titoli per arricchire la collana di piccoli tascabili. Mi è venuta voglia di creare un ponte tra gli albi, che dal punto di vista della narrazione si basano almeno al 50% sulle illustrazioni, e i romanzi per primi lettori, che molto spesso possono anche fare a meno delle immagini, almeno per quanto riguarda la comprensione della vicenda.
Volevo anche escogitare un modo per far sì che il lettore fosse più consapevole, ne sapesse più di me, che sono un semplice narratore. Non un compito facile da realizzare, ma è proprio in questa ricerca che Nino la talpa ha sporto il naso fuori dalla sua tana, quasi cieco, convinto come me, ingenuo narratore, che fosse pieno giorno nel cuore della notte. Per fortuna, Topo Taddeo è arrivato subito a toglierci da quella situazione e a permettere alla storia di continuare. Senza mai contraddirci, né dire che ci eravamo sbagliati, ma evitandoci grosse scocciature. È un tipetto molto sensibile, Taddeo.
All’inizio pensavo di limitarmi ad un’unica storia e di illustrarla personalmente. Ben presto però ho realizzato il potenziale della coppia di personaggi: mi sono venute in mente, per Nino e Taddeo, tantissime avventure. Inizialmente le ho tenute per me, per vedere dove mi avrebbe portato uno sviluppo delle loro vicende. Poi è diventata evidente la necessità di trovare un illustratore più capace di me nel dar forma, con i disegni, alle emozioni, ai diversi stati d’animo, alle espressioni quasi impercettibili che sono il fulcro di queste storie. Un illustratore in grado di aggiungere tutta la ricchezza del suo universo, e una sensibilità sua propria, al progetto. Realizzare da solo la storia di una grande amicizia sarebbe stato un po’ un controsenso, no? Benjamin Chaud, che apprezzavo molto come persona e di cui ammiravo da sempre l’incredibile talento, mi è sembrato il secondo autore ideale per permettere a Nino e Taddeo di esprimersi appieno. Gli ho inviato le tre avventure del primo libro: per fortuna le ha trovate divertenti, e così è iniziata la serie!

Idee, progetti, desideri che desideri condividere con noi, per questo 2021

Sicuramente, c’è il quarto volume delle avventure di Nino e Taddeo. Ho finito di scrivere le storie la scorsa estate e in questo momento Benjamin Chaud è alle prese con le illustrazioni. Queste tre storie si svolgono in inverno; in questo modo, l’anno di Nino e Taddeo sarà al completo con tutte e quattro le stagioni.
Sto dando gli ultimi ritocchi agli albi di due amici autori, Guillaume Géraud e Alex Cousseau, che usciranno all’inizio dell’estate prossima.
Per quanto riguarda I Supereroi del bosco, qui in Francia, a gennaio, è arrivata in libreria una nuova avventura, Morse Attack. Spero che un giorno anche i lettori italiani avranno il piacere di leggerla.
Insieme a Nathalie Choux stiamo lavorando su un altro libro per ragazzi più grandi (9-13) che uscirà a settembre, e su una nuova serie per primi lettori all’insegna della tenerezza, che racconta le piccole gioie quotidiane e il rapporto tra due nuovi personaggi, un nipotino e sua nonna. Ma questo progetto non si concluderà prima di due o tre anni. Amiamo prenderci del tempo per fare del nostro meglio!

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  • Terre di mezzo

    Terre di mezzo editore è una casa editrice fondata a Milano nel 1994.
    Pubblica ogni anno più di 100 titoli. Tra le collane principali ci sono: L’Acchiappastorie albi e narrativa per bambini e ragazzi, i Percorsi a piedi e in bicicletta, I Biplani, racconti di grandi autori illustrati da artisti di fama, i manuali creativi delle Ecofficine.
    I primi grandi bestseller sono stati la guida al cammino di Santiago de Compostela e La grande fabbrica delle parole, di Valeria Docampo.
    Negli ultimi anni ha portato in Italia le serie di Dory Fantasmagorica e Cane Puzzone, ha pubblicato più di 40 guide ai cammini italiani e ha dato alle stampe i testi di Paolo Cognetti e Erri De Luca impreziositi dalle illustrazioni di Alessandro Sanna, e di Wislawa Szymborska con Guido Scarabottolo, e Claudio Piersanti con Lorenzo Mattotti.

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