È uscito il secondo episodio di Adelina Testafina e abbiamo chiesto alle autrici di raccontarcelo! La serie è consigliata per primi lettori autonomi (primo ciclo scuola primaria) ma sappiamo che accompagna piacevolmente i lettori anche dopo, con quella birba di gatto Bricco, e, in questa avventura, anche Agostino il piccione viaggiatore….
Francesca, Cristina, riprendiamo il filo, raccontateci cosa è successo in questo anno di pubblicazione del primo episodio di Adelina Testafina, il mistero della vice nonna scomparsa. Qualcosa che vi è rimasto più impresso nei feedback che avete ricevuto da parte dei lettori
CRISTINA È stato emozionante il collegamento con il gruppo di lettura organizzato dalla libreria Read Red Road. I bambini si sono collegati dalle loro case, c’era aria di famiglia, di letture condivise anche con le mamme. Infatti, ciò che mi fa molto piacere, è aver scoperto che le storie di Adelina sono apprezzate anche dalle zie, le sorelle grandi, le cugine… quasi come se ci trovassimo proprio nel condominio dove vivono Mafalda e Viviana Facciamolle.
È come se il mondo di Adelina raccontasse un po’ tutti quei dettagli di vita quotidiana che rendono la vita più gioiosa, gli angoli di strada e i negozietti caratteristici, i tè con le amiche, i volti amici che si incontrano per caso, i profumi di cibi che adoriamo e che sgusciano dalle finestre dei vicini, due chiacchiere con chi è appena arrivato nel quartiere. Adelina è una bambina che vive la sue giornate in un ambiente familiare, in cui forse ritroviamo i ricordi d’infanzia oppure riscopriamo una quotidianità che ci aspetta semplicemente fuori dalla porta.
FRANCESCA Devo dire che l’uscita di Adelina mi ha regalato grandi gioie. La cosa più bella in assoluto è stata, ed è, il rendermi conto di quanto il suo mondo sia riuscito a coinvolgere lettori giovani e adulti.
La magia delle piccole cose che ha incantato prima di tutto me, l’ho ritrovata nei commenti dei bambini che hanno letto la prima avventura e in quella dei genitori, dei librai, insomma di tutti coloro che si sono avvicinati alla nostra Adelina.
Ricordo in particolare il messaggio di una mamma che mi raccontava di come i suoi bambini avessero messo in scena tutta l’indagine di Adelina, la prima, ricostruendo i vari indizi e il percorso all’interno di un parco cittadino. Molto più di quanto potessi aspettarmi da illustratrice, ma quello che sicuramente mi sarei divertita a fare anche io da lettrice “bambina”. Ecco, Adelina mi ha donato questo, gli occhi meravigliati di lettore bambino. E per questo non finirò mai di ringraziare la voce di Cristina, ancora più incisiva in questo periodo in cui lo spazio per avventurarsi è soprattutto di fantasia.
Aggiungo ancora un particolare, che mi ha fatto sorridere a ogni incontro e che riguarda le scarpe da strega, quelle rosse illustrate nel negozio “Tisane e scarpette”, di fronte alle quali tutti si meravigliano. Sì, perché quelle scarpe esistono davvero, come la valigetta del resto!
Cristina, raccontaci in breve la trama e il tuo passaggio preferito del nuovo episodio, Adelina Testafina e la lettera d’amore sbagliata
CRISTINA In questa nuova storia, il mondo di Adelina è avvolto nel freddo dell’inverno, diciamo che ci troviamo a fine febbraio. Un piccione le recapita una lettera d’amore, ma lei è sicura che ha sbagliato indirizzo. Sarà vero?
Per scoprirlo faremo un altro giro esplorativo nei paraggi, entreremo in posti nuovi, ma anche in luoghi dove ormai ci troviamo a nostro agio, come il “Buio Pesto”.
Un passaggio che mi è piaciuto particolarmente in questa seconda avventura è quello in cui Adelina incontra l’amica Veronica. Vediamo il suo giardino, la veranda dall’atmosfera speciale, il pettirosso che pattina sul ghiaccio, i secchi pieni di pigne, ma soprattutto, scopriamo la loro attività segreta! Qualcosa che affonda nei miei ricordi d’infanzia, quando mi occupavo anch’io di creare “profumi” inseguendo le stesse idee che frullano per la testa delle due bambine.
Francesca, come hai lavorato alle illustrazioni e qual è la tua preferita?
FRANCESCA Questa volta sapevo esattamente come realizzare le illustrazioni, la tecnica, i colori, i personaggi. Così mi sono messa al lavoro con una grande voglia di rituffarmi nel condominio, di camminare nei dintorni, di respirare l’aria del quartiere.
Ho studiato i nuovi personaggi e i nuovi luoghi con la mappa sottomano, cercando di rendere tutto in linea e prendendo ispirazione per alcuni degli edifici sempre dal quartiere Coppedè*, a Roma. Le matite “conoscevano la strada”, e mi sono divertita moltissimo.
Tra le illustrazioni del cuore, posso sicuramente indicarne due: quella in cui Adelina arriva dalla sua amica Veronica in via Pussacani 8, con il piccione sottobraccio; e una delle ultime, quella all’interno della caffetteria “Buio Pesto” in cui aspettavo da mesi di poter tornare.
Posso anche rivelarvi che adoro il cappotto di Veronica (e sto cercando una sarta che possa realizzarlo per me), e che tormento Cristina per sapere cosa e quando accadrà qualcosa di nuovo. Senza Adelina non posso stare!
Nota di redazione: Il quartiere Coppedè è un complesso di edifici situato a Roma nel quartiere Trieste, così chiamato dallo stesso architetto che lo ha progettato, Gino Coppedè. È composto da diciotto palazzi e ventisette tra palazzine ed edifici disposte intorno al nucleo centrale di piazza Mincio. Tra questi, i Villini delle Fate, i Palazzi degli Ambasciatori, il Palazzo del Ragno. (fonte: Wikipedia)
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