Un viaggio drammatico, dalla Nigeria all’Italia. Un viaggio forzato, dopo essere stata rapita nella città in cui viveva e venduta. Oggi il viaggio di Joy, raccontato nel libro “Parole oltre le frontiere“, diventa un concerto, in cui si fondono parole, musica, mimo e scenografie.
L’appuntamento è per il 7 luglio (dalle ore 21 alle 23) al Festival internazionale Musica sull’acqua, nella splendida cornice dell’Abbazia di Piona sul lago di Como. Il concerto, dal titolo “Dita incrociate, occhi aperti, cuore che batte”, è il frutto del lavoro di un gruppo di giovani e di musicisti che hanno partecipato nei giorni scorsi a uno degli atelier del Festival. Ogni anno da dieci anni, per due settimane a Colico, gli Atelier coinvolgono quasi 100 partecipanti dai 6 ai 18 anni. In uno di questi Joy ha raccontato la sua storia: ne sono nati testi, scenografie e musiche. Si esibirà la stessa Joy, insieme all’Orchestra Giovanile del Festival, all’Ensemble di Percussioni del Festival diretto da Christian Guyot, al Corpo mimico del Festival diretto da Tony Lopresti, a Felix Mendoza direttore e compositore. I testi sono stati curati da Guido Barbieri e la scenografia da Velasco Vitali.
Tony Lopresti e i ragazzi dell’Atelier durante le prove Joy, tra gli autori di Parole oltre le frontiere – Diari migranti L’abbazia di Piona
Il Festival Musica sull’Acqua è alla sua quindicesima edizione e si svolgerà dal 6 al 20 luglio. Quest’anno il filo conduttore dei concerti, incontri, caffè musicali, laboratori e atelier è il movimento. Sottolinea Francesco Senese, direttore artistico del Festival:
“Il nostro intento è quello di affrontare il tema della migrazione. È un tema comune a tutti, che coinvolge anche molti musicisti, costretti a migrare per la situazione che vivono nei loro Paesi d’origine”.
Il Festival è un appuntamento da non perdere e, per quanto riguarda noi di Terre di mezzo, il concerto del 7 luglio con il racconto di Joy rappresenta idealmente una tappa verso la nuova edizione del premio dell’Archivio diaristico nazionale a Pieve Santo Stefano in provincia di Arezzo. Dal 1984 Pieve è la “Città del diario”, perché ospita un archivio pubblico, che raccoglie scritti di gente comune, come Joy. Ogni anno viene assegnato il Premio a uno di questi diari, che sarà poi pubblicato da Terre di mezzo. Quest’anno abbiamo organizzato un viaggio, dal 13 al 17 settembre, aperto a tutti coloro che vogliano conoscere l’Archivio diaristico nazionale di Pieve e partecipare agli incontri del Premio. Trovate qui tutte le info.
Foto: Luigi Burroni (ritratto di Joy); archivio Festival Musica sull’Acqua