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L’autore della guida Settimio Rienzo racconta il Cammino di San Nilo

Dai monti al mare del Cilento, lungo il Cammino di San Nilo, ideale per chi cerca il contatto con la natura e ha voglia di uscire dalle solite rotte. Abbiamo chiesto a Settimio Rienzo, l’autore della guida di raccontarci il percorso e di darci qualche consiglio, buona lettura!

Settimio, come, quando e perché hai iniziato a occuparti del Cammino di San Nilo?

Ho iniziato a occuparmi del cammino quando grazie all’attenta osservazione delle dinamiche turistiche ho capito che mancava qualcosa che consentisse ai viaggiatori di immergersi nel territorio. Il Cilento è caratterizzato, infatti, da un grande flusso turistico sulla costa concentrato nei mesi di luglio e agosto e da zone interne che non riescono ad intercettare neanche l’1%. Così è maturata piano piano l’idea di una infrastruttura di mobilità lenta che coinvolgesse i paesi interni. L’offerta legata alle escursioni era limitata ad associazioni locali e perlopiù dedicata alla montagna e non alla scoperta dei paesi.

C’era bisogno di qualcosa da proiettare all’esterno, qualcosa di cui innamorarsi.

Perché secondo te ha senso un cammino in questo territorio?

Un cammino ha senso per tanti motivi. Ha senso per recuperare gli antichi sentieri, oramai in disuso. Ha senso per ricollegare i paesi, vicini ma allo stesso tempo distanti. Ha senso per ricucire le relazioni, oggi che la tendenza è quella di chiudersi. Un cammino ha senso per permettere alle persone di viaggiare zaino in spalla e attraversare tutto lo splendido entroterra. Ha senso perché crea una microeconomia necessaria per contarstare lo spopolamento. Ha senso per ridare speranza a chi ha deciso di restare. Ha senso perché si cammina durante tutto l’anno, specialmente in primavera ed autunno. Ha senso un cammino perché nella terra della dieta mediterranea un cammino migliora il benessere delle persone e le rende più felici. Ha senso un cammino perché immerso nella natura senti più forte la tua spiritualità. Ha senso un cammino perché quando arrivi sulla costa dopo aver attraversato le montagne non vuoi partire più.

Raccontaci della rete dei Cammini Bizantini e come si configura all’interno di essi San Nilo?

Cammini Bizantini è la visione dell’Associazione di cui faccio parte, creare una rete di sentieri legata al monachesimo italogreco. La sfida è quella di portare al successo un progetto di sviluppo locale con poche risorse ma con una forte valenza etica. Scontiamo un ritardo molto forte, anche perché noi al Sud camminiamo poco ed abbiamo investito male i soldi arrivati dall’Europa. Ma i cammini di successo nelle Regioni del Sud dimostrano che i progetti seri nati dal basso hanno margini di crescita davvero notevoli.  

Il Cammino di San Nilo è il primo cammino completo della rete dei cammini bizantini. È ben segnato, dotato di tracce, credenziale e testimonium, esistono i comitati di tappa e le comunità sono attrezzate per accogliere i viandanti lungo tutto il cammino. È un cammino giovane con ampi margini di crescita. San Nilo, tra i santi italogreci, è il più “famoso” e la sua presenza è forte in Calabria e a Grottaferrata vicino Roma, ma ve ne sono altri che pure hanno segnato la storia delle nostre comunità. Come San Saba, che ha ispirato un altro cammino della rete che attraversa la regione monastica del Monte Bulgheria sempre nel Cilento che è già percorribile anche se ancora manca di segnaletica. 

Descrivi il percorso di 100 km dai monti al mare del Cilento e il livello di difficoltà.

Il percorso del cammino di San Nilo è molto vario, infatti è lontano dalla monotonia delle pianure. Si alternano diversi paesaggi, senza mai salire troppo di quota, con una grande ricchezza d’acqua e di biodiversità. Il silenzio caratterizza molte tappe, è infatti un cammino che ti permette di conoscere meglio te stesso. I paesi sono sempre una bella scoperta, alcuni molto piccoli e graziosi dove però ci sono sempre i servizi essenziali. Le prime tappe sono più impegnative per i dislivelli, mentre la seconda parte è più facile. 

Quali sono le stagioni più indicate e l’equipaggiamento necessario?

Noi consigliamo vivamente la primavera e l’autunno, perché sono stagioni bellissime. Siamo nel Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni e la primavera ti permette di vivere l’esplosione dei colori, dei profumi, le distese di orchidee e i fiumi ricchi d’acqua cristallina. Mentre l’autunno è una stagione fantastica per camminare, circondati dal vino e dalle castagne, da un clima ancora caldo per fare un bagno in solitaria. Io ho percorso il cammino tante volte e devo confessare che forse il più bello è stato quello fatto durante il mese di ottobre. In questo 2022 che si è chiuso da poco, diverse persone lo hanno fatto tra Dicembre e Gennaio, con delle giornate terse ma di una bellezza disarmante. 

Chi sono i “custodi dell’aria”? Nella guida si trovano alcuni approfondimenti sulle storie di persone o realtà locali del territorio. Vuoi parlarci dell’anima di coloro che abitano questi territori e dell’accoglienza che si può trovare lungo il cammino?

Ho preso in prestito questa definizione da un video di Jepis, un amico innovatore che vive e lavora nella sua ospitale bottega a Caselle in Pittari, tra la quarta tappa e la quinta tappa. I custodi dell’aria sono coloro che si prendono cura dei luoghi e che ogni volta che li incontri ti trasferiscono un incondizionato amore per questa terra. Noi, nel tempo che viviamo, abbiamo bisogno di un nuovo innamoramento, solo questo ci darà la forza per costruire un futuro migliore. L’accoglienza lungo il cammino è fantastica e questo sicuramente è uno dei motivi per fare il nostro cammino. 

Qual è l’esperienza più bella che hai vissuto lungo questo cammino?

Il cammino mi ha permesso di vedere con nuovi occhi la mia terra, ma l’esperienza più bella è quella che ho fatto incontrando le persone e gli amici con i quali oggi condivido questa passione.  

Quali sono i prodotti, i piatti e le bevande tipiche da provare lungo il Cammino di San Nilo?

Chi viene a camminare da noi deve mangiare e bere bene. È un modo per entrare a contatto con la cultura locale. Assaggiare sicuramente legumi e verdure, formaggi e pane fresco, tutto condito da ottimo olio extra vergine d’oliva. E poi fichi, corbezzoli, miele e marmellate. Abbiamo segnalato sulla guida e sul sito l’iniziativa dei prodotti a marchio del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni per la valorizzazione delle produzioni locali.

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    Terre di mezzo editore è una casa editrice fondata a Milano nel 1994.
    Pubblica ogni anno più di 100 titoli. Tra le collane principali ci sono: L’Acchiappastorie albi e narrativa per bambini e ragazzi, i Percorsi a piedi e in bicicletta, I Biplani, racconti di grandi autori illustrati da artisti di fama, i manuali creativi delle Ecofficine.
    I primi grandi bestseller sono stati la guida al cammino di Santiago de Compostela e La grande fabbrica delle parole, di Valeria Docampo.
    Negli ultimi anni ha portato in Italia le serie di Dory Fantasmagorica e Cane Puzzone, ha pubblicato più di 40 guide ai cammini italiani e ha dato alle stampe i testi di Paolo Cognetti e Erri De Luca impreziositi dalle illustrazioni di Alessandro Sanna, e di Wislawa Szymborska con Guido Scarabottolo, e Claudio Piersanti con Lorenzo Mattotti.

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