Un viaggio per scrivere la prima guida del cammino di Santiago dedicata alle persone con disabilità fisica o sensoriale. Sostieni il progetto Santiago per tutti, acquistando in anticipo la tua copia o con una donazione. Aiutaci a tracciare questo importante percorso. Leggi la prima parte.
di Pietro Scidurlo
Oggi altra giornata piena: pochi chilometri tante cose da vedere.
Siamo partiti tardi da Tardajos in quanto avevamo del lavoro indietro e subito il sole delle meseta non ha mancato di ricordarci che era ora di spogliarci. Il caldo ci persuade in questi giorni e lavorare diventa sempre più duro.
Abbiamo attraversato paesi deserti, con atmosfere da far west…ma conosciamo bene tutti la meseta. Non è forse questo che ci piace di essa?! L’unica costante compagnia è il clacson del panadero che nei puebli privi d’anime spesso interrompe il nostro tracciato e irrompe nella nostra quotidianità.
Mi fanno male sempre di più gli occhi e dopo diversi giorni che mi trascino questa congiuntivite domattina promesso andrò in farmacia.
Altra compagnia costante sono alcuni pellegrini che rincorriamo e ci rincorrono tappa dopo tappa: ho rivisto l’amico romano Claudio, e ho rivisto Diego di Spezia con la sua ragazza Serena. E ho rivisto pure i due signori pugliesi.
Sfioriamo la nostra amata Hontanas sulla destra, per giungere all’arco del monastero di San Anton.
Finalmente lo trovo aperto dopo due cammini…finalmente l’ho visito e per quanto sembrerebbe inaccessibile non vedo l’ora di raccontare a Maurizio, amico che presto in handbilke farà il cammino, di fermarsi li. Una piccola mano da chiedere per godersi un cielo di stelle della meseta. Un posto magico.
Poco dopo giungiamo a Castrojeri: non ci doveva esser nulla come un anno fa…
E invece in un anno abbiamo trovato il mondo. Ci siamo fermati perchè in meno di un anno hanno costruito albergue, case rural, negozi…e abbiamo dovuto decidere di fermarci..
A presto
Pietro & free wheels team fron Castrojeriz