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Gatti come noi, a volte in fuga. Ma poi torna, la vita

gatti come noi

Intervista (im)possibile all’albo Gatti come noi (Mi manchi, dove sei?), di Jimmy Liao, trad. Silvia Torchio.

Caro Libro, sei proprio un bell’oggetto: oltre che da leggere e guardare, anche da tenere in mano, portare con sé, regalare. Le tue illustrazioni sono piene di colori e … di gatti. Immortalati in ogni posa
In effetti il mio formato è comodo da portare in giro e sfogliare ovunque: non sono né troppo grande né troppo piccolo. Parlo di gatti, come si può evincere da una prima occhiata, in particolare di una gattina dalle macchie blu che, un brutto giorno, se ne va.

In che senso un brutto giorno? E se ne va da dove?
Se ne va dalla casa di lei, la voce narrante, una donna. “La sera che si lasciarono, la sua gatta scomparve”, comincio proprio così. A un grande dispiacere se ne aggiunge un altro, a un grande vuoto, un secondo. Come vedi, nonostante titolo e illustrazioni lo possano far pensare, non parlo soltanto di piccoli felini… Parlo anche di amore, per gli altri e soprattutto per sé stessi, di distacco e solitudine. E poi di sogni, pianti, peregrinazioni e ricerca continua. 

Ricerca di cosa?
Della gattina dalle macchie blu, ovviamente, che la nostra lei, voce – narrante, cerca per tutto il tempo, per le strade e tra gli angoli vecchi e nuovi della sua città. E così facendo, senza rendersene conto, si muove, non solo fisicamente. Dietro questa ricerca se ne nasconde un’altra, durante la quale, come in una melodia di alti e bassi, si susseguono tante sfumature di stati d’animo: abbattimenti, angosce, ripensamenti, incertezze, nuove scoperte. E ci vuole tempo perché la finestra si apra sul giardino.

La finestra?
Sì, c’è proprio una tavola con prevalenza di un blu intenso che raffigura una finestra aperta fuori dalla quale si intravedono degli alberi verdi, scorcio di vita nuova. Da lì iniziano a cambiare le cose, piccole cose: pensieri che prendono una forma diversa.

Sembri un libro bello e malinconico assieme. Come nello stile di Jimmy Liao, il suo autore, d’altronde
Lo sono. Come lo è la protagonista, che non si vede mai ma ci mostra bene le sue emozioni. È lei a scandire il ritmo della narrazione, il tempo dei suoi pensieri, del suo dolore. Proprio come in musica, ci sono in me dei rimandi di frasi che si ripetono, una sorta di ritornello.

Hai visto una gattina con le macchie blu?
È la mia gatta adorata e si è smarrita.
Se la vedi avvertimi, per favore.
In qualsiasi momento, giorno o notte…

La gattina è come un ponte tra un prima e un dopo che porta lei a ritrovarsi. A volte, dietro alla ricerca di qualcosa di concreto e definito, si nasconde la necessità di trovare altro, più difficile da vedere.

Parli di difficoltà ma anche di speranza, dunque
Sì, è vero. Entrambi i sentimenti convivono tra le mie pagine, assieme ai gatti che passeggiano, sostano e si arrampicano in tavole traboccanti di colori sgargianti. Se i sentimenti sono materia  complicata e difficile da decifrare e le parole si centellinano con molta cura, i colori invece esplodono qui nella loro immediatezza. Jimmy Liao li usa in modo surreale, come per far prendere forma a dei sogni. O quasi fossero una reazione vitale alle difficoltà e alle malinconie che punteggiano l’esistenza.

I sogni? Anche all’inizio hai accennato ai sogni...
Sì, c’è un’atmosfera onirica che mi pervade, a volte si confondono realtà e sogno, soprattutto all’inizio, quando la protagonista dorme e si sveglia senza sapere bene dove si trova, in quello stato ovattato che allevia un po’ il dolore. Anche nelle illustrazioni compaiono più volte, oltre ai colori, elementi surreali che rimandano a sogni, incubi e ad altri mondi.

E l’amore ?
Contengo frammenti di una storia d’amore: i ricordi della protagonista che affiorano e fanno male. Ma allo stesso tempo le pongono domande fino a lasciare spazio a nuove esperienze e desideri di lei. Talvolta chiamiamo “amore” qualcosa che colma un vuoto che non sappiamo riempire. Ma solo nel momento in cui questo vuoto si palesa, possiamo iniziare a tracciare nuovi passi, e a sorprendercene. Fino a che, quando saremo pronti ad accoglierla, riconosceremo la vita. E la vita stessa, in varie forme, verrà a noi.

Intervista di Martina Valenziano (Il Pesce tra le Nuvole)
Qui anche in versione audio:

Gatti come noi (Mi manchi, dove sei?)

Collettivo di autori, la nostra è una rivista “fuor d'acqua”, a caccia di significati inesplorati. In questo spazio diamo voce ai libri di Terre, con le interviste (im)possibili

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    Terre di mezzo editore è una casa editrice fondata a Milano nel 1994.
    Pubblica ogni anno più di 100 titoli. Tra le collane principali ci sono: L’Acchiappastorie albi e narrativa per bambini e ragazzi, i Percorsi a piedi e in bicicletta, I Biplani, racconti di grandi autori illustrati da artisti di fama, i manuali creativi delle Ecofficine.
    I primi grandi bestseller sono stati la guida al cammino di Santiago de Compostela e La grande fabbrica delle parole, di Valeria Docampo.
    Negli ultimi anni ha portato in Italia le serie di Dory Fantasmagorica e Cane Puzzone, ha pubblicato più di 40 guide ai cammini italiani e ha dato alle stampe i testi di Paolo Cognetti e Erri De Luca impreziositi dalle illustrazioni di Alessandro Sanna, e di Wislawa Szymborska con Guido Scarabottolo, e Claudio Piersanti con Lorenzo Mattotti.

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