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Laboratorio e materiali per la Primaria: “Il primo Natale di Babbo Natale”

Il primo natale di babbo natale cunegunde

Tre classi sparse in altrettante scuole d’Italia, un Babbo Natale e innumerevoli elfi: questi gli ingredienti da cui nascono le proposte di laboratorio per i bambini della scuola Primaria a cura di Silvia, Alice e Beatrice, le nostre maestre Cunegunde!

L’ALBO “IL PRIMO NATALE DI BABBO NATALE”

I riti sono importanti. Servono a sigillare, ricordare, commemorare e a scuola danno un’impronta di conosciuto nel grande oceano dell’apprendimento. I riti sono presenti per tutta la vita, ci sono quelli stabiliti e quelli personali e un po’ ci mancano se non vengono ritrovati.  Uno dei momenti culmine è sicuramente il Natale.

Il primo Natale di Babbo Natale ci offre l’opportunità di vedere come viene creato originariamente e poi tramandato, di anno in anno, il rito personale di Babbo Natale nel giorno di Natale. 

I bambini e le bambine ai quali e alle quali abbiamo letto la storia di Mac Barnett, illustrata da Sydney Smith, erano accigliati quanto l’orso polare nello scoprire la mancanza di un giorno di festa e tradizione per un personaggio come Babbo: se Lui non festeggia il Natale è un problema, e i bambini e le bambine sono i primi a voler agire per aiutare un amico fidato. Proprio come gli elfi. Vogliamo offrivi tre proposte per sperimentare un’esperienza che possa portare i bambini e le bambine a rimanere nel dolce tepore di questa storia…

Proposta evocativa di Alice – Classe 2^ Primaria

Una volta letto l’albo, una moltitudine di mani alzate ha preannunciato altrettanti riti e tradizioni natalizie che i bambini e le bambine hanno voluto condividere. Decorare l’albero, osservare le luminarie per le strade, perdersi tra i mercatini natalizi… ma c’è anche chi riceve la visita di elfi dispettosi, chi inventa filastrocche in famiglia la notte della vigilia e chi beve cioccolata calda con marshmellow ogni venerdì di dicembre! L’occasione era troppo ghiotta per non creare un brainstorming di tutte le idee scaturite: così dopo aver lasciato traccia scritta delle condivisioni abbiamo creato dei biscotti natalizi… Purtroppo, niente farina e zucchero (non consentiti a scuola) ma formine di babbi natale, regali, calze e palline di carta!
Ogni bambino e ogni bambina ha scelto il proprio “biscotto”, lo ha decorato e ha appuntato tre consigli: tre cose speciali da fare nel periodo di Natale.


Abbiamo raccolto tutti i biscotti in un barattolo di vetro e quando arriverà il Primo del mese di dicembre ognuno/a pescherà un biscotto e potrà decidere se proporre, sperimentare o immaginare il consiglio del proprio compagno o della propria compagna durante l’imminente periodo di festività.

Proposta evocativa di Silvia – Classe 3^ Primaria

La lettura del nuovo albo di Mac Barnett arriva facendo seguito alla lettura di altre storie scritte con il suo stile lieve, divertente, che ci è ormai caro. Siamo partiti qualche tempo fa con Il filo magico, abbiamo proseguito con Sam e Dave scavano una buca, siamo venuti a conoscenza di Come fa Babbo Natale a passare dal camino e infine siamo approdati qui, a Il primo Natale di Babbo Natale.

Abbiamo dunque messo in atto in questa occasione  un piccolo esperimento, essendo ormai un pochino amici della penna di questo splendido autore: abbiamo coperto il testo e abbiamo provato a leggere la storia soltanto guardando le illustrazioni e, in gruppetti di 4, abbiamo scritto la nostra versione del libro. È stato molto coinvolgente!  Infine, abbiamo letto insieme la vera storia di Mac Barnett che, come sempre, ci ha sorpreso per delicatezza e ingegno.

Proposta evocativa di Beatrice – Classe 4^ Primaria

Siamo partiti dalla lettura parziale del libro, fino all’esortazione dell’orso polare a “fare qualcosa di speciale per Babbo Natale”

Ci siamo bloccati perché… è un problema serissimo, che Babbo Natale non festeggi il Natale.

«Noi cosa possiamo fare?» La risposta in coro è stata: «Invitarlo da noi!»

Ci siamo quindi immaginati bambini e bambine da tutte le parti del mondo che offrono ospitalità e ritualità natalizie. 

«Mia zia abita a Parigi e quando siamo andati a trovarla abbiamo fatto…»
«In Marocco io andavo…»
«I miei genitori, quando dovevo ancora nascere erano andati a Londra ed erano…»

Ci siamo confrontanti: ognuno ha condiviso i propri riti o quelli che avrebbe voluto fare e abbiamo inviato delle  cartoline d’invito a Babbo Natale. Abbiamo usato la stessa cura ed attenzione che lui dona ad ogni singolo bambino e bambina: stando attenti al francobollo, alla grafica della cartolina e – ovviamente – alla via alla quale indirizzare l’invito.  

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Progetto-ponte tra studi universitari sulla letteratura per l'infanzia e scuola. Siamo Alice, Beatrice e Silvia, tre insegnanti della primaria, indagatrici della Letteratura per l'Infanzia e guardiane dell'ora delle storie

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