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Eleonora Armaroli, traduttrice, racconta “Tibia e Biagio”

tibia e biagio

Sono la traduttrice di Tibia e Biagio, primo titolo di una nuova serie 6+, fresco di stampa nella nostra collana L’Acchiappastorie di Terre di mezzo. Quando mi è stato chiesto dai colleghi della Redazione “Eleonora, perché vorresti che pubblicassimo Tibia e Biagio (Oscar et Carrosse, nell’edizione originale pubblicata da L’école des loisirs)” ho pensato subito alla pagina 19 del primo libro della serie.

Si tratta di una delle prime tavole in cui incontriamo Biagio, un cagnolino terribilmente tenero, semplicemente diverso dagli altri suoi simili che vogliono al contrario sgranocchiarsi lo scheletro della nostra storia. Ecco, quando ho incontrato lo sguardo di Biagio a pagina 19 – desideroso di amare, di imparare tutto sul mondo, di trovare semplicemente un posto da poter chiamare “casa”- la mia reazione è stata esattamente quella dello scheletro Tibia: non ho potuto fare a meno di aprire le porte del mio cuore.

Con libri di questo genere, brevi e immediati, scritti e pensati per i primissimi lettori, non è così facile affezionarsi ai personaggi se non in maniera un po’ “passeggera”, ma credo che non si possa dire lo stesso di questa bizzarra coppia di amici

Tibia, spaventatore di professione in un luna park, è uno scheletro dedito al lavoro, in costante fuga dai cani che bramano le sue ossicina, mentre Biagio – anche se non sappiamo nulla di lui – sentiamo che è qualcuno che vive ogni giorno la solitudine. Mi aspettavo quindi una comune storia di amicizia che unisse due anime opposte, seppur così complementari, ma la verità è che mi sbagliavo di grosso. Perché Tibia e Biagio diventano amici, e che amici!, ma a unirli non sono soltanto le similarità o le differenze: a unirli è il gusto, e un gusto ben particolare… il gusto della parola!

Occupandomi di traduzione, non potevo certo non restare ammaliata da questa rivelazione. Così li ho seguiti mentre leggevano sera dopo sera la pastina della minestra a forma di alfabeto, scandendo bene “T-I-B-I-A”, “B-A-C-O”, “B-I-A-N-C-O” e altre parole. Parole non sempre fedeli all’originale, perché per quanto si tratti di una breve lettura, nasconde un sacco di giochi letterari! Già solo i nomi dei protagonisti, Oscar e Carrosse in francese, avevano bisogno di essere modificati perché le bambine e i bambini italiani potessero leggerli ad alta voce e rendersi conto che non erano casuali. Serviva un nome che richiamasse le ossa dello scheletro e un altro che si potesse legare a quest’ultimo. Ed ecco che si sono trasformati in Tibia e Biagio! Poi certo, ci sono alcuni giochi di rima che potrete divertirvi a ricercare nel testo, specialmente nel menù gourmet che ci viene proposto dallo scheletro (che è anche uno chef), ma i giochi di parole non si fermano qui, anzi… qualcosa mi dice che ci accompagneranno durante tutta la serie. 

E poi – finalmente – parliamo dell’amicizia! Quant’è bello scoprirsi? Quant’è bello far scoprire all’altro qualcosa di appassionante? Quant’è bello sentirsi a casa quando si sta insieme? Tutto molto semplice, vero? E invece sappiamo quanto sia facile che un’inezia, un fraintendimento, possa mettere in discussione anche i nostri sentimenti più profondi. Tibia e Biagio ora lo sanno bene e imparano presto che il potere delle parole non è da poco: come sanno creare forti legami possono anche spezzarli.

Ho semplicemente adorato che questa piccola storia senza alcune pretese, se non quella di raccontarci una storia, abbia affrontato in realtà un tema così profondo con cui grandi e piccoli dovranno sempre, presto o tardi, fare i conti

Tutto questo per dirvi: “perché volevi pubblicare Tibia e Biagio in italiano?” Perché, chissà se loro lo sanno, ma con Tibia e Biagio siamo diventati amici fino all’osso!

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  • Terre di mezzo

    Terre di mezzo editore è una casa editrice fondata a Milano nel 1994.
    Pubblica ogni anno più di 100 titoli. Tra le collane principali ci sono: L’Acchiappastorie albi e narrativa per bambini e ragazzi, i Percorsi a piedi e in bicicletta, I Biplani, racconti di grandi autori illustrati da artisti di fama, i manuali creativi delle Ecofficine.
    I primi grandi bestseller sono stati la guida al cammino di Santiago de Compostela e La grande fabbrica delle parole, di Valeria Docampo.
    Negli ultimi anni ha portato in Italia le serie di Dory Fantasmagorica e Cane Puzzone, ha pubblicato più di 40 guide ai cammini italiani e ha dato alle stampe i testi di Paolo Cognetti e Erri De Luca impreziositi dalle illustrazioni di Alessandro Sanna, e di Wislawa Szymborska con Guido Scarabottolo, e Claudio Piersanti con Lorenzo Mattotti.

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