Le parole appassionate e riconoscenti di Luca Tortolini, illustrate nello stile inconfondibile di Marco Somà: Che cos’è la scuola? porta tra le sue pagine un messaggio capace di risuonare oggi più che mai nei cuori di chi vive nella comunità educante. Abbiamo chiesto agli autori di dirci di più su come è nato questo albo, che sta avendo una così calda accoglienza e che speriamo possa accompagnare con il suo volo leggero un anno davvero nuovo e più sereno per tutti, tra i banchi!
Luca, come hai avuto l’idea per il testo di questo libro? Intenso, poetico. Rodariano, qualcuno ha scritto
L’idea si è formata nel tempo, andando nelle scuole a incontrare le bambine e i bambini. Parlando con loro e con le maestre e i maestri. Il testo l’avevo scritto prima della pandemia. Durante tutto il tempo di chiusura delle scuole e di incertezze ho sentito forte la mancanza di questo mondo così fondamentale e fondante della nostra società.
Marco, raccontaci come è andata quel giorno che ti ha chiamato un editor di Terre per chiederti di illustrarlo…
Da anni seguo attentamente il vostro catalogo e apprezzo molto le vostre pubblicazioni e quando sono stato contattato per fissare un appuntamento durante la Fiera di Bologna per conoscerci e parlare di una possibile collaborazione, non mi sembrava vero. Il testo di Luca è arrivato tempo dopo. Me lo ha mostrato a Macerata durante la mia consueta settimana di workshop presso la scuola Ars in Fabula. Dopo esserci confrontati, abbiamo pensato che potesse diventare un progetto perfetto per Terre. E fortunatamente così è stato.
Al momento di questa intervista, il libro è da qualche tempo nelle mani dei librai e dei lettori, c’era grande attesa prima del lancio e ora una bella accoglienza! Quali sono i riscontri che state ricevendo?
LUCA È una cosa molto bella. Io con le parole e Marco con le sue immagini poetiche, raccontiamo entrambi l’amore per il mondo-scuola. E vedere che c’è entusiasmo e interesse non può che amplificare questo amore. Grazie.
MARCO Sono particolarmente colpito dal grande numero di commenti che sto ricevendo dalle insegnanti, che mi contattano per farmi sapere quanto si sono ritrovate nelle parole poetiche di Luca e nelle mie immagini. Sono davvero felice per l’affetto e l’attenzione che stanno riservando al nostro libro.
Tornate col pensiero al primo giorno di scuola elementare. Un ricordo. E cosa vi piaceva leggere a quell’età
LUCA Il primo giorno ero dispiaciuto di dover indossare il grembiule blu, ricordo questo. Dopo un po’ che ero seduto me lo sono tolto e non ho voluto più rimetterlo.
Mi piaceva molto ascoltare o leggere le Fiabe, quelle di Andersen e quelle dei Grimm. Anche quelle Italo Calvino.
MARCO Devo ammettere che non ho un ricordo preciso del primo giorno di scuola. Però ricordo molto bene la maestra Natalina che ha accompagnato me e i miei compagni nei primi due anni di elementari prima di andare in pensione. È stato un incontro prezioso e importante , sia dal punto di vista scolastico, sia dal punto di vista umano. In quel periodo ( e non solo) andavo matto per la Lindgren e Rodari.
Luca, quest’anno sei autore Premio Andersen 2021 per il Miglior Albo Illustrato, con François Truffaut. Il bambino che amava il cinema, Kite, illustrato da Victoria Semykina.
Marco, tu l’Andersen l’hai ricevuto nel 2019 come Miglior Illustratore.
Come è nata la passione per il vostro mestiere e cosa direste a un giovane che desidera intraprenderlo.
LUCA Ascoltare e leggere storie è per me da sempre una delle cose più importanti della mia vita, generatore di curiosità, costruttore di senso e di sentimenti, dispensatore di emozioni. Non si può vivere senza le storie, dalle semplici alle più elaborate. Detto questo… a forza di leggerne alla fine mi son messo a scriverle. Poi c’è anche da dire che ho un profondo amore per le immagini. L’albo illustrato mi sembra un linguaggio speciale per raccontare una storia: il dialogo tra le parole e le immagini si svolge su un terreno fertile, dove si creano nuove espressioni e nuovi significati…
A chi inizia dico di andare fino in fondo, non ci si può risparmiare. Tra i consigli di Neil Gaiman c’è: “Finite ciò che state scrivendo. Qualunque cosa abbiate da fare, finitelo, finitelo”. Sempre.
MARCO Ho sempre amato disegnare e non ho mai smesso di coltivare questa passione anche da più grande. Durante le scuole superiori, quando gli insegnanti spiegavano, io prendevo appunti disegnati sui libri. È stato proprio in quel periodo che ho scoperto la professione dell’illustratore e ho capito fin da subito subito che raccontare per immagini sarebbe diventato il mio mestiere.
Ad un giovane che desidera intraprendere questa professione vorrei dire che, se ci crede realmente, deve avere pazienza, perseverare, leggere molto, studiare e non smettere di ricercare una propria voce.
Qual è il posto dove siete soliti lavorare?
LUCA Lavoro nel mio studio a casa. Ma le idee mi vengono ovunque, soprattutto quando cammino e guido la macchina. Penso che sia il movimento a generare e focalizzare idee e storie.
MARCO Lavoro abitualmente su un vecchio tecnigrafo di legno da “Giallouovo” uno studio che condivido con altri professionisti che si occupano di comunicazione e stampa per vari ambiti. Quando spesso sono in viaggio per tenere incontri o laboratori creativi, invece, mi adatto a lavorare sul tavolino del treno o sulla scrivania della camera d’albergo. Fortunatamente oggi la tecnologia ci permette di lavorare quasi ovunque!
Che cos’è la scuola?, fresco di stampa in Italia, verrà presto tradotto e letto anche in Francia, Grecia, Romania, Corea del sud. In che modo pensate che vi sia una dimensione interculturale nel vostro libro? Si può dire che sia portatore di un messaggio universale?
LUCA E MARCO Forse il motivo di questa “presa rapida” anche oltre confine è che abbiamo trattato cose che riguardano tutti: la creazione di una comunità attraverso la scuola, il rapporto con gli altri, il prendersi cura dell’ambiente, l’apertura verso quello che non conosciamo ancora… il libro offre spunti su diversi temi di interesse comune. Siamo molto felici al pensiero che il libro capiterà nelle case e tra le mani di bambine e bambini fuori dall’Italia.
Qualche anticipazione dei vostri prossimi lavori?
LUCA Mi sento molto vicino al mondo immaginario-poetico di Marco… ci saranno altri progetti che faremo insieme, però è ancora presto per parlarne.
MARCO Il mio desiderio più grande è riuscire ad avere più tempo da dedicare al disegno e ai miei studenti dei corsi di illustrazione. Per il resto ho alcuni progetti in cantiere che vedranno la luce pian piano nei prossimi anni. Non posso ancora anticipare nulla, ma posso dirvi che almeno per un paio mi vedrete nuovamente in coppia con Luca!
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