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Laura Bellini racconta “La rivincita delle pulci”

Mentre la volpe dorme tranquilla, una banda di pulci la prende di mira. La volpe ricorre alla sua proverbiale astuzia e i piccoli insetti sembrano destinati a soccombere. Guardando bene, però, ci si accorge che sono in procinto di attuare un piano geniale…
Fresco di stampa in libreria, il silent book di Laura Bellini, La rivincita delle pulci. Abbiamo chiesto all’autrice di raccontarsi e raccontarcelo. Buona scoperta!

Laura, dicci qualcosa di te

Sono genovese ma vivo a Milano da quasi quindici anni. Dopo aver studiato Pittura all’Accademia Ligustica di Belle Arti a Genova, mi sono indirizzata per qualche anno verso il restauro di dipinti antichi e di dorature. Per diverse ragioni non ho perseguito questa strada e dopo un periodo di viaggi mi è capitata l’occasione di lavorare alla scuola Internazionale di Genova nelle classi del Pre-Kindergarten. In quegli anni è riemersa la passione per il disegno, sotto una forma diversa, inattesa. “Giocare” con i bambini a disegnare e leggere loro le storie mi ha fatto avvicinare con curiosità ai libri illustrati. In particolare ricordo un bimbo, Alessandro, che tutti i giorni prendeva dalla libreria un vecchio e consumatissimo Harold and the purple crayon di Crockett Johnson e la sua passione, così come il libro, ha catturato il mio sguardo in maniera indelebile.

Chi o cosa è stato più di ispirazione per la tua formazione e come definiresti, oggi, il tuo stile originale?

Ho sempre amato le caricature di Daumier e le incisioni di Grandville. E poi Ronald Searle, Edward Gorey, Sempé, e Wolf Erlbruch. Artisti diversi, certo, ma legati da ironia, pensiero e raffinatezza.
Non so definire il mio stile, o forse non vorrei farlo. Le definizioni mi stanno un po’ strette, mi fanno immediatamente venire voglia di uscirne. Nella definizione sento il congelamento della creatività che ha bisogno di grande spazio per evolversi. Se mi definissi, mi priverei della libertà di andare oltre rispetto a quello che ho già fatto ma anche di quello che farò, che non sarà un punto di arrivo ma solo un altro passaggio.

Quello che mi piace fare nelle mie storie è provare a infilarmi in una fessura strettissima e sbirciare silenziosamente. Tentare di osservare senza intervenire.

I tuoi albi hanno per protagonisti gli animali, in particolare quelli piccolissimi: Eli sottovoce (Valentina Edizioni) ha come silenziosa protagonista una libellula, e ora La rivincita delle pulci. C’è una particolare motivazione che ti lega a questi microcosmi?

Lavorare sul piccolissimo mi piace molto. Credo sia un’eredità del periodo da restauratrice.
Gli insetti sono un magnifico soggetto e da sempre ispirano disegnatori e illustratori. Anche nel mio ultimo libro uscito in Francia Encore un jeudi mi sono sbizzarrita disegnandone tantissimi.
Ora mi sto prendendo una pausa da questi piccoli animali. Sono passata ad altri soggetti, di varia natura, come già per la realizzazione delle illustrazioni di scena di “Pierino e il lupo” che è stato rappresentato al Teatro alla Scala di Milano nel 2020 e per altri lavori a cui mi sto dedicando.

“La rivincita delle pulci” è fresco di stampa in libreria. Dicci come è nata l’idea e come hai lavorato a questo libro

L’albo è stato pubblicato in Francia nel 2019, con “L’Atelier du poisson soluble”. Ho iniziato a lavorare allo storyboard nell’estate del 2017 in Val d’Ossola, dove ho trascorso con mio marito un breve periodo di vacanza-lavoro. La mattina era dedicata alle camminate e il pomeriggio lavoravamo in uno studio decisamente particolare: la sala delle colazioni di un vecchio albergo abbandonato, molto umido e freddo ma nulla che un bel termos di caffè non potesse sistemare. In questa situazione, tra natura e decadenza, abbiamo trascorso giorni bellissimi. In questo libro ci sono i colori di quelle giornate di montagna.

Le illustrazioni sono realizzate a tecnica mista: acrilico, grafite, matite colorate, pastelli a olio, penna, timbri. Ho utilizzato una carta di una certa grammatura in grado di sostenere i numerosi strati di pittura, visto che lavoro spesso per velature per creare fondi che abbiano una vibrazione anche su campiture monocrome, come in molte pagine di sinistra del libro:

Questo vuoto vuole prendere parte alla narrazione, con l’intento di rafforzare la sensazione di silenzio, di stacco, di pausa. Come un susseguirsi di scatti rubati. Mi piacerebbe che si potesse sentire il “clac” della macchina fotografica a ogni giro di pagina.

Non ho una preferenza per i libri senza parole, anche se ce ne sono alcuni che mi piacciono in modo particolare, come Un giorno, un cane di Gabrielle Vincent o L’orage di Anne Brouillard, libro difficile da trovare, ma che ho avuto l’opportunità di sfogliare dopo un bellissimo incontro sui libri senza testo tenuto da Sophie Van Der Linden, in Francia. Nel caso de La rivincita delle pulci, ho creduto che il racconto per immagini avesse una forza narrativa più efficace.
Per quanto riguarda i protagonisti: la volpe, probabilmente, se non fosse stato per la storia La rivincita delle pulci, non l’avrei mai scelta. La sua eleganza mi intimoriva, facendomi pensare che fosse difficile darle forza grafica. Lavorando, poi, ci ho preso gusto e mi ha divertito darle questo aspetto un po’ arruffato, quasi mesto, un po’ timoroso e dimesso. Ero molto partecipe al suo fastidio mentre la disegnavo. Però non ho parteggiato solo per la volpe e la storia lo dimostra. Ricordo che quando ho disegnato le pulci e le ho fatte “sbarcare” dalla foglia alla terra ferma, nella penultima tavola, ho esultato, come se potessi sentire il loro senso di liberazione. Ovviamente dopo poco è tornata la compassione per la volpe addormentata, creando un ciclo infinito, proprio come quello di questa storia.

Per quale età o a chi consiglieresti la lettura di questo silent?

​​Mentre lavoro su una storia non mi soffermo troppo a pensare a chi sarà indirizzata. Lascio che si formi e prenda lei una strada per chi la vorrà ricevere. Credo che non ci sia un pubblico di riferimento preciso ma che possa essere apprezzato dai bambini in età prescolare come da quelli della scuola primaria. Mio nipote ha tre anni e mezzo e si diverte a sfogliare questo libro. Ormai quando si gratta per qualsiasi motivo dice: «Pulci!».

Un bel trampolino di lancio per l’albo sarà la Bologna Children’s Book Fair! Dacci qualche anticipazione degli appuntamenti che ti vedranno coinvolta

Le pulci e la volpe avranno due impegni durante i giorni di fiera. Il primo sarà martedì 7 marzo alle ore 11.00. Parteciperò al festival “Boom, crescere nei libri” con un incontro alla Libreria Sette Volpi. Insieme a una classe della scuola materna, dopo aver raccontato La rivincita delle pulci, faremo una illustrazione animata, ovvero due disegni sovrapposti che grazie a un meccanismo a tendina, scorrono l’una sull’altra dando l’idea di movimento. Sono curiosa di vedere se i bambini libereranno la povera volpe dalle pulci…
Il giorno dopo, mercoledì 8 marzo alle ore 12.30, sarò allo stand di Terre di Mezzo per il firmacopie! Padiglione 26, stand A36.

Per chiudere: un pensiero o una dedica (anche “disegnata”) che desideri condividere qui con i lettori

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    Terre di mezzo editore è una casa editrice fondata a Milano nel 1994.
    Pubblica ogni anno più di 100 titoli. Tra le collane principali ci sono: L’Acchiappastorie albi e narrativa per bambini e ragazzi, i Percorsi a piedi e in bicicletta, I Biplani, racconti di grandi autori illustrati da artisti di fama, i manuali creativi delle Ecofficine.
    I primi grandi bestseller sono stati la guida al cammino di Santiago de Compostela e La grande fabbrica delle parole, di Valeria Docampo.
    Negli ultimi anni ha portato in Italia le serie di Dory Fantasmagorica e Cane Puzzone, ha pubblicato più di 40 guide ai cammini italiani e ha dato alle stampe i testi di Paolo Cognetti e Erri De Luca impreziositi dalle illustrazioni di Alessandro Sanna, e di Wislawa Szymborska con Guido Scarabottolo, e Claudio Piersanti con Lorenzo Mattotti.

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