“Inattesa bellezza, splendori e misteri del romanico sardo” è un podcast in tre episodi che racconta la storia di oblio e rinascita di tre magnifiche basiliche nel nord della Sardegna. E la lotta e l’amore di donne e uomini che con tenacia riescono a ridare vita alle pietre e allo splendore.
Nel centro nord dell’Isola, nei territori del Logudoro e del Meilogu, sembrano spuntare dal nulla, si ergono imponenti, solitarie, dominando pascoli e piccoli borghi. Sono la basilica della Santissima Trinità di Saccargia, il “duomo nero” di Santa Maria del Regno ad Ardara e la cattedrale di San Pietro di Sorres a Borutta.
Costruite nel Medioevo, in stile romanico pisano, ancora oggi affascinano. Custodiscono veri e propri tesori dell’arte. E le storie sulle loro origini hanno il sapore della leggenda.
Queste tre chiese, però, non sono solo l’espressione di un tempo passato. Ancora oggi sono il cuore di progetti di accoglienza e di valorizzazione del territorio, come ci raccontano gli stessi protagonisti. Storie di tenacia, di resistenza, di amore per tanta bellezza.
“Inattesa bellezza, splendori e misteri del romanico sardo” è un podcast di Terre di mezzo per Regione Sardegna – Assessorato del Turismo, in collaborazione con la Fondazione Destinazioni di Pellegrinaggio in Sardegna, il Comune di Borutta e il Monastero di San Pietro di Sorres.
Realizzazione a cura di Intreccimedia.
“Inattesa bellezza” è scritto da Miriam Giovanzana e Dario Paladini.
Voci: Marco Casa e Samanta Cornaviera
Post produzione: Marco Casa
Episodio 3: Sognare il futuro a San Pietro di Sorres in Sardegna
Fare spazio, ospitare, condividere. Sembrano queste le parole d’ordine a Borutta e nel convento di San Pietro di Sorres. Parlando con l’abate del Convento, padre Luigi Tiana, con il sindaco, Silvano Arru, ascoltando chi vive e lavora in questi territori, si capisce che il futuro lo stanno immaginando proprio con queste parole.
“La nostra presenza vuole essere questo: dare a tutti la possibilità di trovare un luogo per riassettare le corde del cuore, le fatiche dello spirito che molte volte accompagnano la vita dell’uomo”, spiega l’abate.
Per il sindaco, Silvano Arru, il valore aggiunto della vita in un borgo come Borutta è il “senso di comunità”, il “sentirsi coinvolti”. Il Comune sta favorendo l’arrivo di nuovi residenti, di giovani coppie. “Quanti abbiano interesse a fare questa scelta di vita saranno i benvenuti. Noi chiederemo in cambio soltanto la motivazione di volerlo fare e la voglia di collaborare a tutte le attività sociali del nostro Paese”.
Il futuro bisogna anche un po’ sognarlo, raccomanda l’abate. E padre Luigi, in particolare, ne ha due per il suo convento. Il primo è il ritorno alla terra: “I nostri ragazzi nascono e vivono in città e quindi tutti abbiamo bisogno di ritornare alla terra come un ritorno alla madre”. Il secondo sogno ha il sapore del malto e del luppolo…
Intervengono in questo episodio: padre Luigi Tiana, abate del Monastero di San Pietro di Sorres, Silvano Arru, sindaco di Borutta, Gisella Arru, naturalista e guida ambientale.
Fotografia di Paolo Barone: interno della cattedrale di San Pietro di Sorres a Borutta
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