Circa 120 km da percorrere senza fretta, da Bologna a Firenze (o viceversa), attraverso l’Appennino Tosco-Emiliano, tra storia, ampi panorami, boschi sconfinati e buon vivere.
Ecco alcuni dei luoghi da non perdere sulla Via degli Dei:
IL SANTUARIO DI SAN LUCA
Secondo un’antica tradizione, l’icona mariana che si venera sul Colle della Guardia, sopra a Bologna, sarebbe opera dell’evangelista Luca, portata da un pellegrino che l’avrebbe ricevuta a Costantinopoli. Fin dal 1194, anno in cui sorse il primo santuario, la Madonna di San Luca è nel cuore dei bolognesi, anche grazie ai numerosi miracoli che le sono stati attribuiti. Perciò è tuttora molto sentito il pellegrinaggio che dalla città emiliana sale a San Luca, lungo un portico con andamento sinuoso di ben 3.796 metri, il più lungo del mondo.
IL GIARDINO BOTANICO NOVA ARBORA
Nei pressi di Badolo, sulla prima tappa della Via degli Dei, sorge un affascinante giardino botanico, all’interno del quale è anche possibile essere ospitati. Realizzato a partire dal 1987 grazie alla passione della proprietaria Donatella Mongardi, è organizzato in una serie di habitat (rocce, stagno, torbiera, felceto, piante aromatiche e officinali, piante mediterranee e alpine, orto delle delizie e dei veleni) che accolgono centinaia di specie vegetali differenti. Aperto da marzo a ottobre su prenotazione: tel. 051-84.75.81, info@novarbora.com.
IL MONTE ADONE
È una spettacolare guglia d’arenaria che svetta a cavallo tra le valli del Setta e del Savena. La sua conformazione particolare e la bellezza della forma colpì gli antichi e in particolare i romani, che gli attribuirono il nome del bellissimo Adone, il semidio figlio di Venere. Dalla sua cima si ammira un esteso panorama che include le maggiori cime dell’Appennino Tosco-Emiliano, e si può abbracciare in un solo colpo d’occhio tutta la parte emiliana della Via degli Dei.
LA VIA FLAMINIA MILITARE
Percorrendo la Via degli Dei a ridosso dello spartiacque appenninico, si è colpiti dall’affioramento di antichi basolati romani. Sono i resti della Via Flaminia Militare, costruita in epoca repubblicana per consentire il passaggio delle legioni verso la Pianura Padana. Scoperta alla fine degli anni ’70 da Franco Santi e Cesare Agostini, due bolognesi appassionati di archeologia, presenta un pavimento ben conservato, con un andamento lineare e una larghezza di 8 piedi romani (2,40 metri). La sua ubicazione, tra estese faggete, concorre a decretarne il fascino.
IL BOSCO AI FRATI
Tra i boschi del Mugello, poco distante da San Piero a Sieve, sorge uno dei monasteri più interessanti della Toscana. Il convento del Bosco ai Frati fu realizzato prima del Mille dagli Ubaldini; inizialmente occupato da pochi eremiti, nel 1212 venne donato a Francesco d’Assisi e vi dimorò anche san Bonaventura. Fu riedificato nel 1420 per volontà dei Medici, che lo arricchirono con numerosi doni: tra questi, un prezioso crocifisso ligneo attribuito a Donatello, oggi conservato nel piccolo museo d’arte sacra annesso al convento (info: tel. 055-84.81.11).
L’AREA ARCHEOLOGICA DI FIESOLE
La cittadina sorge su un colle sopra a Firenze, e oltre a begli edifici rinascimentali e un panorama mozzafiato sul capoluogo toscano, vanta una splendida area archeologica, con testimonianze particolarmente rilevanti del periodo romano. Il teatro del I secolo a.C., perfettamente conservato, ha un diametro di 34 metri e poteva ospitare fino a tremila spettatori. Vicino al teatro sorgono le terme e un tempio romano sorto su un preesistente luogo di culto etrusco. Da non perdere il Museo Archeologico, che espone i reperti provenienti dalla città e dai dintorni.
Fotografie di Simone Frignani.
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