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L’Italia Coast to Coast in bicicletta. Tappa Orvieto-Orbetello in tre giorni

frignani

Il Coast to Coast tutto italiano, dall’Adriatico al Tirreno, è un percorso perfetto per gli amanti delle due ruote: oltre 400 km da Portonovo, villaggio di pescatori sull’Adriatico a due passi da Ancona, fino a Orbetello, che sorge al centro di una grande laguna sullo sfondo dell’Argentario e del mar Tirreno. Un tour per conoscere luoghi insoliti della nostra Penisola, in un’avventurosa traversata da mare a mare.
Sono sempre più i coaster (così sono chiamati i viandanti del C2C) che scelgono la bici per vivere un’esperienza di full immersion nell’”Italia minore”, fatta di luoghi spesso al margine del turismo di massa, con forte capacità di attrarre chi viaggia con spirito curioso.
Vediamo alcuni accorgimenti per partire in bici e qualche suggerimento per un weekend da coaster.

ITALIA COAST TO COAST IN BICICLETTA, TUTTO QUELLO CHE C’È DA SAPERE


Quale bici – Trattandosi di un percorso a fondo misto (a volte anche sterrato sconnesso), la bici ideale è la mountain-bike.
Allestimento – Telaio sufficientemente robusto, portapacchi, trasmissione con doppia o tripla moltiplica, freni a disco.
Equipaggiamento – Borse facili da montare/smontare sul portapacchi, comode da trasportare a mano e ben impermeabilizzate; borsa portadocumenti da manubrio, luce anteriore e catarifrangente, campanello, casco, giubbetto ad alta visibilità, kit di pronto soccorso. Occorrerà inoltre essere autonomi per le forature e le piccole riparazioni: non possono mancare un paio di camere d’aria, toppe/mastice, un set di chiavi fisse/brugola, un filo del freno e uno del cambio, pinza, cacciavite, smagliacatena, tendiraggi, una piccola pompa.
Un weekend in bici sul Coast to Coast
Si può percorrere in bici l’intero C2C in 7-9 giorni, senza fretta e con il giusto tempo per godersi i luoghi attraversati. Tuttavia, chi abbia poco tempo a disposizione può anche sceglierne un tratto da affrontare in un fine settimana,
Grazie alla grande facilità di accesso (tagliando in due il Paese, il C2C è intersecato da tutte le linee ferroviarie da nord a sud). Tra le varie possibilità, eccone una capace di soddisfare i “palati più fini”: da Orvieto a Orbetello in tre giorni.
Orvieto si trova sulla linea ferroviaria Firenze-Roma, ed è una delle città artisticamente più importanti d’Italia. Partendo di lì in bici al venerdì, alla domenica è possibile bagnarsi in Tirreno, prendere il treno da Orbetello (sulla linea Roma-Pisa) e rientrare alle città d’origine. Ogni tappa è un concentrato di storia, cultura, arte, natura, archeologia. Orvieto sorge sul luogo del più importante santuario etrusco, e ci accoglie sopra a un’enorme rupe di tufo, che nei secoli si è rivestita di monumenti magnifici, tra cui il Duomo, uno dei capolavori del gotico italiano, e il Pozzo di San Patrizio, formato da due scale elicoidali di 248 scalini che non s’incrociano mai. Superate alcune alture, il C2C scende nella conca del Lago di Bolsena, il più grande del Lazio e anche uno dei bacini lacustri più puliti d’Europa. Qui incrociamo la Via Francigena, che percorriamo per un breve tratto verso nord (sarà simpatico spiegare ai pellegrini diretti a Roma che non abbiamo sbagliato direzione) prima di riprendere il nostro tragitto verso ovest alla volta di Onano, il paese delle lenticchie. Poche pedalate ed entriamo nel “Triangolo del Tufo”, com’è chiamata una zona ad altissima concentrazione di testimonianze etrusche. Qui, tra i paesi di Sorano, Sovana e Pitigliano troviamo le Vie Cave, ciclopici corridoi scavati nella roccia tufacea VI-VII secoli prima dell’era cristiana, il cui uso a tutt’oggi è fonte di discussione: vie di comunicazione o corridoi sacri? Il mistero resta, e anche il fascino di questi luoghi in cui si è sviluppato un microclima che favorisce il proliferare di una vegetazione particolare.

Da non perdere a Sovana, il Parco Archeologico Città del Tufo, in cui si trovano alcune spettacolari Vie Cave e tombe monumentali, tra cui la famosa Tomba Ildebranda; e a Pitigliano, il quartiere ebraico con la sinagoga. Proseguiamo lungo salite a volte anche impegnative, ma sempre ben protette da boschi ombrosi, per Manciano, il “balcone della Maremma” da dove finalmente avvistiamo il mar Tirreno; e allora percorreremo come volando i chilometri che ci separano da Capalbio, borgo pittoresco frequentato da personaggi della cultura e dello spettacolo.

Il gran finale è un’emozionante discesa fino ad Ansedonia e al Tombolo di Feniglia, una lunga e sottile striscia di sabbia tra la laguna e il mare, che congiunge la terraferma al promontorio dell’Argentario. L’arrivo a Orbetello è emozionante in ogni senso: foto sotto al “mitico cartello” all’ingresso in paese, e un buon pasto a base di pesce, meritatissimo.

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Da anni percorro l'Italia a piedi e in bicicletta, mappando antichi percorsi e individuando nuovi cammini. Per Terre di mezzo ho scritto le guide La Via degli Dei, La Va Via Romea Germanica, Italia Coast to Coast e il Cammino di San Benedetto.

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    Terre di mezzo editore è una casa editrice fondata a Milano nel 1994.
    Pubblica ogni anno più di 100 titoli. Tra le collane principali ci sono: L’Acchiappastorie albi e narrativa per bambini e ragazzi, i Percorsi a piedi e in bicicletta, I Biplani, racconti di grandi autori illustrati da artisti di fama, i manuali creativi delle Ecofficine.
    I primi grandi bestseller sono stati la guida al cammino di Santiago de Compostela e La grande fabbrica delle parole, di Valeria Docampo.
    Negli ultimi anni ha portato in Italia le serie di Dory Fantasmagorica e Cane Puzzone, ha pubblicato più di 40 guide ai cammini italiani e ha dato alle stampe i testi di Paolo Cognetti e Erri De Luca impreziositi dalle illustrazioni di Alessandro Sanna, e di Wislawa Szymborska con Guido Scarabottolo, e Claudio Piersanti con Lorenzo Mattotti.

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