La prima storia che abbiamo raccontato, di Jairo Buitrago e Rafael Yockteng, è un albo illustrato senza parole, composto da suggestive illustrazioni in bianco e nero a doppia pagina.
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La prima storia che abbiamo raccontato
Jairo BuitragoRafael Yockteng Il prezzo originale era: 18,00 €.17,10 €Il prezzo attuale è: 17,10 €. Aggiungi al carrello
Le immagini iniziano con inquadrature ravvicinate e poi si ampliano ancora e ancora, stimolando sapientemente la mente brulicante del giovane lettorə e spingendolo ad approfondire, immaginare, ricercare. Protagonista è una tribù del Pleistocene. Caccia, pesca, animali preistorici, fughe, paesaggi. Poi una caverna, riposo, stabilità. Relazioni di cura, nuove scoperte, il fuoco e il bisogno di raccontare tracciando segni sulle pareti: tracce di sé, tracce di sé insieme agli altri, tracce di ciò che si è vissuto insieme.
Il tema e le caratteristiche di questo silent book lo rendono fruibile anche a scuola, in un percorso trasversale e in verticale, a partire dalla classe 2^ primaria.
PROPOSTA DI ATTIVITÀ PER LE CLASSI 2^ E 3^ PRIMARIA
Con schede didattiche e materiali scaricabili
Prima parte. LASCIARE UNA TRACCIA DI SÈ
Dalla storia personale alle fonti storiche. La caccia al tesoro degli archeologi e l’allestimento di un piccolo museo dei ricordi”.
Discipline coinvolte: storia, italiano, arte e immagine, geografia.
1. Lettura silenziosa dell’albo. Predisponiamo un setting suggestivo: buio, musica di sottofondo, allestimento della classe a tema.
2. Circle time. ascoltiamo impressioni, pensieri dei bambini e proponiamo domande stimolo. Es. “Come possiamo lasciare una traccia di noi?”, “Quali modi conoscete per raccontare di voi e delle vostre esperienze?”.
3. IO SONO. Acrostico del proprio nome con focus sulle qualità. – Carta d’identità. Focus sull’impronta digitale (sono davvero unico al mondo!). Si può utilizzare la spugnetta dell’inchiostro per i timbri e il gioco è fatto!
Modello carta d’identità personale
4. Chiediamo ai bambini di portare a scuola un ricordo della loro infanzia a cui sono particolarmente affezionati (foto, disegni, oggetti, libri, peluches, copertine, canzoni, storie…).
5. Presentazione dei ricordi. Lasciamo raccontare ai bambini la storia di quel ricordo e perché è così importante per loro.
6. Suddivisione e classificazione dei ricordi nelle diverse tipologie di fonti storiche: fonti scritte, fonti materiali, fonti visive, fonti orali.
7. Caccia al tesoro degli archeologi. Suddividiamo i bambini in squadre e consegniamo loro una mappa del giardino della scuola con un percorso da seguire (coding) ed alcune domande e indovinelli da risolvere per raggiungere le varie tappe. In ogni tappa avremo precedentemente disposto una fonte storica da recuperare, classificare e analizzare utilizzando la scheda predisposta. Al termine del percorso i nostri piccoli archeologi dovranno unire tutti gli indizi/fonti storiche per ricostruire la storia di quegli oggetti. A chi sono appartenuti? Quando sono stati utilizzati? Perché? A cosa servivano? (Esempi: foto della maestra da bambina, pagine di diario, bambole di pezza, sonagli da bebè…).
Modello scheda ” a caccia delle fonti storiche”
8. Presentazione e racconti delle varie squadre, in base alle fonti/indizi recuperati durante la caccia al tesoro.
9. Piccolo Museo dei Ricordi. Allestiamo uno spazio della classe con tutti i ricordi dei bambini (anche quelli trovati nella caccia al tesoro) suddividendoli e classificandoli nelle diverse tipologie di fonti storiche con l’aggiunta di didascalie rappresentative ed esplicative come in un vero e proprio museo! .
Seconda parte. BESTIARI. PITTURE RUPESTRI. STORYTELLING DIGITALE
Discipline coinvolte: storia, italiano, arte e immagine, scienze, tecnologia.
Ci addentriamo ora nel mondo degli uomini primitivi, delle varie ere storiche, delle nuove scoperte. Il fuoco, le tracce sulle pareti delle caverne, le trasformazioni degli uomini, che diventano sempre più abili e simili a noi. La linea del tempo che scorre affascina sempre molto i bambini. La prima storia che abbiamo raccontato può fornire spunti preziosi.
BESTIARIO
Osserviamo con attenzione le illustrazioni del silent book, focalizzandoci su tutti gli animali. Fotografiamo le pagine che li raffigurano, scarichiamole sul computer di classe ed insegniamo ai bambini a svolgere una ricerca per immagini. A coppie o in piccoli gruppi chiediamo loro di svolgere un approfondimento sugli animali del Pleistocene, completando anche una carta d’identità, che presenteranno in classe. Ogni gruppo ne sceglierà uno o due. Si consiglia di stampare la scheda in formato A4, preferibilmente su un cartoncino bianco.
MODELLO CARTA D’IDENTITÀ DEL BESTIARIO
Raccogliamo le ricerche dei bambini in bel quadernone ad anelli decorato a tema (antico, polveroso) che diventerà un “Bestiario del Pleistocene” da consultare e redigere anche in formato digitale, per una più facile fruizione e condivisione. Il bestiario si arricchirà e si amplierà nel corso dell’anno scolastico, per ogni era storica man mano affrontata.
MODELLO COPERTINA DEL BESTIARIO
PITTURE RUPESTRI. LABORATORIO ARTISTICO CREATIVO
Materiali:
– carta da pacchi accartocciata per ottenere l’effetto delle pareti delle caverne;
– stencil degli animali del Pleistocene del silent book analizzati nel Bestiario, e/o altri (gli stencil da ritagliare si trovano facilmente su internet);
– spezie naturali per dipingere, come curcuma, paprika, caffè, cacao amaro da mischiare con acqua per ottenere i vari colori.
STORYTELLING DIGITALE
Suddividiamo i bambini in gruppi di 4 o 5. Chiediamo loro di immaginarsi uomini primitivi e di vivere in prima persona le esperienze studiate e illustrate nel silent book. Per un primo approccio allo storytelling digitale, possiamo lasciarli liberi di scrivere un copione suddividendosi le parti. Possiamo incentivarli fornendo alcuni esempi: drammatizzazioni di storie, interviste a uomini primitivi, interviste immaginarie, programmi televisivi di genere documentario, archeologi dei giorni nostri che tornano indietro nel tempo e si ritrovano nel Pleistocene, ecc. Filmiamo le loro rappresentazioni e le condividiamo su Classroom. Quando i bambini saranno più grandi e diventeranno più esperti, sarà interessante proporre l’utilizzo di alcune App, come StoryKit, Toontastic, Sago Mini Doodlecast, Book Creator, Little Story Maker ecc. per un digital storytelling più strutturato con contenuti video, audio, testi, mappe, immagini, grafiche, pubblicati in maniera transmediale. Tale approccio allo studio delle discipline stimola e incentiva gli alunni, li rende al contempo sia produttori sia fruitori del sapere, per un apprendimento davvero significativo.
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