Jutta Bauer racconta come è nata “La regina dei colori”

La regina dei colori è nata dalla ricerca di una storia per un film per bambini. Solo in seguito è arrivato il
libro. Avevo in mente alcuni film della pop art che amavo molto, come “Yellow Submarine” di Heinz
Edelmann*. Anche a me sarebbe piaciuto fare qualcosa di così esuberante e colorato.

Noi disegnatori siamo molto legati al bianco e nero, alla linea. Fino a quel momento per me i colori
potevano solo riempire spazi, senza avere una vita propria. Sognavo anche di non dover progettare il film
per intero, ma di poter dipingere spontaneamente durante la ripresa.
Per quanto riguarda la vita privata, la mia piccola famiglia si era appena sciolta. Respiravo di nuovo la
libertà della donna senza legami, mi sentivo di nuovo viva dopo un periodo di tristezza, ma avevo
comunque alle spalle un’esperienza dolorosa.
Mi faceva arrabbiare che sulla mia tavolozza i colori degli acquerelli non fossero mai limpidi e chiari, ma
che a un certo punto si mischiassero sempre in una sorta di grigio-marrone.

Questo è quello che avevo nella testa e nella pancia. Ed è da questo miscuglio che è nata Malwida, la
piccola regina in bianco e nero che tiranneggia, diventa triste e alla fine impara la gioia di vivere.

Nel nome Malwida c’è, tra l’altro, Malwida von Meysenbug**, una scrittrice del passato, impegnata per i
diritti delle donne. Un giorno, proprio mentre pensavo a come avrebbe potuto chiamarsi la piccola
regina, passò a farmi visita “Meyse”, mio amico e pronipote della Meysenbug. E oplà! Ecco il nome.
È così che nei casi migliori nascono le mie storie… quasi da sé. In tedesco, il nome suona anche come
“Dipingi ancora!” (“Mal wieder!”).
Dopo una lettura, alla domanda “Che cosa ha imparato Malwida?”, un bambino ha risposto: “Il rispetto”.
È vero anche questo!

Jutta Bauer

Note di redazione (fonte: Wikipedia)
* Yellow Submarine è un film d’animazione del 1968 diretto da George Dunning con protagonisti i Beatles. Lo stile e la grafica del film, di cui fu art director l’illustratore e designer tedesco Heinz Edelmann – contrastano decisamente con quelli più noti all’epoca, in particolare con lo stile della Disney e di altri prodotti hollywoodiani.

** Malwida von Meysenbug (1816-1903) è nota come una tra le maggiori scrittrici autobiografiche tedesche della fine del XIX secolo. La sua fama è strettamente legata a quella di F. Nietzsche con cui trascorse un periodo di vacanze a Sorrento nell’estate-inverno 1876-1877. Dai suoi scritti Le memorie di un’Idealista e Il crepuscolo di una idealista emerge una scrittrice rimasta sempre fedele alle sue battaglie giovanili fino alla morte, sui temi politici, sociali, filosofici della condizione femminile. Visse gli ultimi anni della sua vita a Roma (si era stabilita in Italia sin dal 1861) dove riposa nel Cimitero inglese.