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Violetta Urlavento. Come è nato questo fantasy per giovani lettori

Sketchbook di Violetta Urlavento

“Nessuno vuole che le cose cambino” sentenzia il lupo Brunov, ormai debole e abbandonato dal suo stesso branco. Ma la piccola Violetta non è nata nel Giardino, e proprio per questo vuole e può trasformarlo:

a volte è il mondo della fantasia, quello più vicino ai bambini, che ci fornisce gli strumenti per affrontare la complessità del mondo reale 

La storia di Violetta Urlavento – bambina caparbia, attenta e decisa a scoprire il mondo attorno a sé e dentro di sé – è, come suggerisce il titolo stesso, la storia di una battaglia interiore, di una piccola grande Protettrice che almeno una volta nella vita abbiamo tutti sognato di essere. Diversamente da come si può immaginare, quest’avventura nel Giardino Selvaggio – un regno popolato da animali e rocce parlanti, alberi nomadi, troll, terribili ombre e tanto altro – è nata da un’immagine, non da un testo. Con il suo tratto delicato e preciso, ricco di dettagli, l’illustratore J. B. Bourgois – allievo tra l’altro del maestro francese Gilles Bachelet – ha preso carta e penna e ha disegnato una bambina in groppa al suo cane, pronta ad addentrarsi in un universo sconosciuto.
Ha disegnato una daga, una foto strappata… chi era raffigurato in quel ritratto?
Ha disegnato quelle piccole creature che sono i Giardiniani e i Giardinotti, custodi del luogo incantato… da dove vengono?
Ha disegnato lupi, rocce… soprattutto le rocce! Pare che tra i primi disegni ci fossero proprio dei sassolini, uno dei quali ha dato poi vita a Pietro Prezioso, personaggio che resta di certo nel cuore di chi lo incontra.

J-B Bourgois ha immaginato un mondo, un mondo ricco di meraviglie… e di pericoli. Poi, nei suoi quaderni, vediamo comparire anche un nome: Violetta Urlavento. In francese Hurlevent vuole stringere l’occhio alle famose Cime Tempestose di E. Bronte, ma è un nome che trova in realtà una forza propria a sé stessa, una carica e una spinta vitale che ben si incarna nella protagonista del romanzo. 

Questo prezioso taccuino è stato poi passato ad altre mani sapienti, capaci di dare vita alle storie: erano quelle di Paul Martin, scrittore e, soprattutto, grande amico. Era una storia a cui solo lui poteva dare voce, lui o nessun altro. Così Violetta salta davvero nel Giardino, assieme al fido cane Pavel, esplora, scappa, aiuta, sbaglia, si strugge, si riscatta. Diventa la Protettrice come altre e altri prima di lei, pronta a far fronte alla sua Tempesta. Inizia così un lavoro a quattro mani e due menti, una forte alchimia tra testo-immagini che giocano tra di loro, danno spessore a ogni soggetto, a ogni dettaglio, accentuando ancor più la magia di questo universo misto di realtà e fantasia. Non resta che perdere lo sguardo in questi disegni da cui nasce la storia, immergersi assieme a Violetta nelle profondità del Giardino Selvaggio. E di se stessi.

Redazione: Eleonora Armaroli, editor e traduttrice di Violetta Urlavento

Vuoi saperne di più? Leggi anche l’intervista agli autori, Paul Martin e J-B Bourgois!

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    Terre di mezzo editore è una casa editrice fondata a Milano nel 1994.
    Pubblica ogni anno più di 100 titoli. Tra le collane principali ci sono: L’Acchiappastorie albi e narrativa per bambini e ragazzi, i Percorsi a piedi e in bicicletta, I Biplani, racconti di grandi autori illustrati da artisti di fama, i manuali creativi delle Ecofficine.
    I primi grandi bestseller sono stati la guida al cammino di Santiago de Compostela e La grande fabbrica delle parole, di Valeria Docampo.
    Negli ultimi anni ha portato in Italia le serie di Dory Fantasmagorica e Cane Puzzone, ha pubblicato più di 40 guide ai cammini italiani e ha dato alle stampe i testi di Paolo Cognetti e Erri De Luca impreziositi dalle illustrazioni di Alessandro Sanna, e di Wislawa Szymborska con Guido Scarabottolo, e Claudio Piersanti con Lorenzo Mattotti.

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