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Momo

momo libreria per ragazzi ravenna

Momo è un luogo di scoperta, di relazione, un punto di riferimento per chi ha voglia di storie. L’intero scaffale è come un sentiero di sassolini bianchi tra una scrittura per l’infanzia alta, una lingua mai banale, un visivo di qualità, in grado di accendere luci, aprire altre porte, altri pensieri. Non abbiamo tutte le novità, o tutte le serie, o pubblicazioni anche famose che in altri punti vendita si possono trovare esposti in pila. Abbiamo i libri in cui crediamo, e crediamo che siano libri in grado di parlare a bambini e ragazzi, senza facilitazioni e ammiccamenti, ma con la profondità di sguardo che le domande dei bambini meritano. 


Sara, Alice e Veronica: diteci qualcosa l’una dell’altra
Veronica, la libraia illustratrice. Se potesse disegnare per voi i suoi consigli di lettura, lo farebbe. Appassionata di Calvin e Hobbes, precisa nei conti, dopo lunghe somme di numeri scritti a matita ci sa dire se abbiamo ordinato troppi libri oppure no. La risposta, chissà come mai, è sempre sì! Alice, la libraia scrittrice. Sa descrivere con passione tutti i libri a scaffale, ama particolarmente i libri dal carattere forte, un po’ come lei, storie che a volte le capita di scrivere. Tra un romanzo e un albo illustrato, sempre selezionato con occhio attento, Alice amministra le nostre finanze, passando con disinvoltura dalle lettere ai numeri.
Sara, la libraia per eccellenza. Grande conoscitrice di storie, difficile che non trovi il libro adatto ad ogni lettore grande o piccolo che entra in libreria. Appassionata di Mumin, indiani e cow-boy, è la nostra maestra degli ordini, in grado di accorgersi in un nanosecondo di quel libro mancante e imperdibile da riordinare immediatamente!

Chiudi gli occhi e torna a quando avevi 7 anni: cosa ti piaceva leggere?
Alice: Mi piaceva leggere Pippi Calzelunghe nascosta sul tetto della casa al mare dei miei nonni. All’ombra, guardando la baia, sentendo il vento del mare forte sulla faccia e un brivido di “proibito”, eccitante e gustosissimo.
Sara: Le storie del Battello a Vapore, edizioni tascabili anni novanta, da leggere dappertutto, da portarsi appresso come una coperta di linus.
Veronica: Libri d’avventura, meglio ancora  se con qualche immagine in cui perdersi. Avrò sfogliato centinaia di volte i libricini di Boscodirovo, studiando attentamente le casette dei topolini.

Raccontateci com’è andata quel giorno in cui avete deciso che volevate fare le libraie
Finita l’Accademia Drosselmeier (Master per librai e giocattolai, a Bologna), ci siamo reincontrate una sera di luglio, a Ravenna, e lì, l’idea della libreria, ha cominciato a prendere forma. Non ancora una forma concreta, ma il seme era stato lanciato. Ha avuto tempo per crescere, nel silenzio, per tutta l’estate. Ci siamo date un tempo per pensare e il 15 ottobre abbiamo deciso. Il patto era questo: un semplice sms, ma puntuale. Da tre punti d’Italia e d’Europa diversi, la risposta è stata: «Sì, facciamolo.» Da lì, le cose hanno cominciato a prendere un ritmo destinato ben presto ad accelerare. Fin da subito contavamo di aprire il successivo febbraio. Pochi mesi, e tante cose da imparare. È stato come ricominciare a andare a scuola.

Perché “Momo”?
Un giorno – forse non avevamo ancora neppure preso la decisione finale, se imbarcarci o no in questa impresa libraria – Veronica mandò un messaggio con alcune proposte di possibili nomi. Titoli di libri, o personaggi di libri, tra un’Isola del Tempo Perso e l’altra c’era lei: Momo. Chi di noi non aveva ancora letto il romanzo di Micheal Ende, chi conosceva solo il film, o il cartone, è corsa a comprarlo, dopo di ché, una riga dopo l’altra, ci è sembrato di ritrovare noi stesse, le nostre idee, i nostri sogni. Non bastavano matite e sottolineature: “Va’ da Momo che ti passa” è diventato, più veloce di un fulmine, il nostro slogan.

Com’è il vostro quartiere? come dialogate con la gente e le realtà del vicinato?
Siamo in pieno centro a Ravenna, area pedonale, una via ben pavimentata attraversata da tante biciclette. Purtroppo molti negozi attorno a noi chiudono spesso, ma c’è chi resiste: un giovane orafo, due appassionati gelatai, un forno che tiene in piedi anche le nostre energie! Vicino a noi piazza San Francesco con la chiesa e la famosa Tomba di Dante, ma anche il Palazzo di Teodorico con meravigliosi mosaici e la Biblioteca Classense con il chiostro e la Sala Holden dedicata esclusivamente agli adolescenti. Lavoriamo quotidianamente con le famiglie e gli insegnanti che ci danno fiducia, portando la lettura e la scrittura nelle classi e nelle case in cui solitamente sono poco presenti, grazie alla pratica del libro sospeso. Con la biblioteca, invece, organizziamo eventi e proponiamo alle scuole visite guidate in libreria, laboratori di scrittura e tornei di lettura.

Cosa diresti a un tuo amico che vuole aprire una libreria? Un consiglio spassionato, quello che avresti voluto avere tu
Alice: Vorrei non dirgli tutte le frasi sulle difficoltà e le fatiche per mantenere in piedi una libreria che, quando andavamo a sentire le storie degli altri colleghi, venivano dette a noi. Tre anni fa quelle parole mi sembravano assurde, non capivo come mai davanti al nostro entusiasmo mettessero davanti i muri della concretezza e della contabilità. Oggi farei la stessa cosa anch’io. Devo solo sperare, quindi, che chi davvero vuole aprire una libreria sia abbastanza folle da non ascoltare!

La giornata più speciale in assoluto nella storia della vostra libreria
Un laboratorio di poesia che Silvia Vecchini ha tenuto qui: poesie d’amore scritte a macchina, per ragazzi dalle scuole medie in su. Vietatissimo per gli adulti restare ad ascoltare. Sentendo quali parole i ragazzi hanno messo sul foglio (e poi battuto a macchina), mi sono sentita un’adulta assolutamente privilegiata.

Se fossi un libro di Terre di mezzo Editore saresti…
Alice:Chiedimi cosa mi piace”, di Bernard Waber e Suzy Lee. Un dialogo fitto tra padre e figlia illustrato magistralmente. Ogni volta non so se mi trascinano di più le parole, o le matite dai colori caldi di Suzy Lee.
Veronica:Il mondo come piace a me” di Laura Carlin
Sara:La casa degli oggetti scomparsi”, di B.B. Cronin. Adoro i libri cerca-trova da quando ero piccola, quel nonno strampalato e quei nipotini pazienti sono dei personaggi fantastici.

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  • Terre di mezzo

    Terre di mezzo editore è una casa editrice fondata a Milano nel 1994.
    Pubblica ogni anno più di 100 titoli. Tra le collane principali ci sono: L’Acchiappastorie albi e narrativa per bambini e ragazzi, i Percorsi a piedi e in bicicletta, I Biplani, racconti di grandi autori illustrati da artisti di fama, i manuali creativi delle Ecofficine.
    I primi grandi bestseller sono stati la guida al cammino di Santiago de Compostela e La grande fabbrica delle parole, di Valeria Docampo.
    Negli ultimi anni ha portato in Italia le serie di Dory Fantasmagorica e Cane Puzzone, ha pubblicato più di 40 guide ai cammini italiani e ha dato alle stampe i testi di Paolo Cognetti e Erri De Luca impreziositi dalle illustrazioni di Alessandro Sanna, e di Wislawa Szymborska con Guido Scarabottolo, e Claudio Piersanti con Lorenzo Mattotti.

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