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Che cos’è la gentilezza

la via della gentilezza libri al parco

“Che cos’è la gentilezza?”, chiedo a Leone e a Nina. I bambini si guardano un po’ confusi e, in coro, mi rispondono con un “boh!” che non lascia dubbi. Spesso insieme ripetiamo che le persone gentili sono quelle coraggiose, ma quando gli faccio la domanda diretta non sanno che cosa dirmi.
Forse hanno ragione loro: la gentilezza non sta nelle parole. La gentilezza sta nei fatti. Come quando l’altro giorno Nina ha diviso con un amico un cioccolatino. O quando Leone ha regalato un pacchetto di figurine al suo compagno di classe. Gesti rivoluzionari dal mio punto di vista, poco degni di nota dal loro.
L’occasione di riflettere sulla gentilezza ce la dà l’albo Via della gentilezza di Marta Bartolj. Un lungo silent book ricco di racconti.
Sono le 7 di mattina, una ragazza si sveglia tutta triste perché ha perso il suo cane. Inforca gli occhiali, fa colazione e, armata di scotch e puntine, esce per tappezzare la città con i volantini nella speranza di ritrovarlo. Camminando per strada incontra un suonatore di chitarra dall’aria affamata. Così, la ragazza dagli occhiali rossi, non ci pensa su due volte e gli regala la mela che si è portata da casa.

Ed è qui che tutto inizia. Da questo gesto semplice e apparentemente insignificante scaturisce una valanga di gentilezza. Un passante assiste alla scena e quando, poco dopo, trova una lattina gettata a terra, la raccoglie e la butta nel cestino. Un bambino lo vede e, per consolare un’amica cui è scappato di mano il palloncino, gliene compra un altro con le monete che ha in tasca.


E così via, in una sorta di butterfly effect ispirazionale: basta un gesto gentile, anche piccolo come il battito di ali di una farfalla, a scatenare un tornado di gentilezza in tutta la città. Restituire la chiave che è caduta dalla borsa di una signora, riparare un amico sotto il proprio ombrello, cedere il posto sul tram o regalare un mazzo di fiori.

Un’onda buona, quella della gentilezza. Che si propaga con una forza travolgente e che, un po’
alla volta, colora il mondo, fa uscire le persone di casa e le mette in relazione l’un l’altra.
Un circolo virtuoso che torna a bussarci alla porta. Vi ricordate la ragazza triste per aver perso il
cane? Ora non è più tanto abbattuta. Un ragazzo ha riconosciuto il suo amico a quattro zampe e
l’ha contatta. Un gesto gentile, che ha riportato il sorriso sul volto di una delle protagoniste di
questa storia infinita.
Sfoglio le pagine e mi accorgo che spesso i miei figli non vedono qual è il punto. Gli sembra una
storia “normale” e che i personaggi si comportino in modo naturale. Leone si commuove, anche se
non sa bene il perché. Nina mi racconta di quando abbiamo aiutato a ripulire il parco, che spesso
ci ospita.
Mi convinco che abbiano ragione loro: la gentilezza è normale. O almeno dovrebbe esserlo. E, per
ricordarmelo, c’era bisogno anche di questo libro.

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Mamma di Leone (6 anni) e Nina (4), giornalista ed ex lettrice in solitaria. Da qualche anno condivido il piacere dei libri con i miei figli. Io ci metto la voce, loro il senso delle cose.

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    Terre di mezzo editore è una casa editrice fondata a Milano nel 1994.
    Pubblica ogni anno più di 100 titoli. Tra le collane principali ci sono: L’Acchiappastorie albi e narrativa per bambini e ragazzi, i Percorsi a piedi e in bicicletta, I Biplani, racconti di grandi autori illustrati da artisti di fama, i manuali creativi delle Ecofficine.
    I primi grandi bestseller sono stati la guida al cammino di Santiago de Compostela e La grande fabbrica delle parole, di Valeria Docampo.
    Negli ultimi anni ha portato in Italia le serie di Dory Fantasmagorica e Cane Puzzone, ha pubblicato più di 40 guide ai cammini italiani e ha dato alle stampe i testi di Paolo Cognetti e Erri De Luca impreziositi dalle illustrazioni di Alessandro Sanna, e di Wislawa Szymborska con Guido Scarabottolo, e Claudio Piersanti con Lorenzo Mattotti.

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