Le storie illustrate e narrate da Jimmy Liao hanno una magia speciale. Di qualunque cosa ci racconti, riesce a portarci nel suo mondo: un mondo dove immagini calde, vivide e ricchissime accompagnano storie di perdita, abbandono e ricerca.
L’arcobaleno del tempo ci mostra in che modo un interesse, nello specifico la passione per il cinema, possa aiutare a elaborare un dolore e piano piano superarlo.
Una bambina ha perso la sua mamma, non sappiamo in che modo, ma la mamma non c’è più. Il padre allora inizia a accompagnarla al cinema:
“Alla mamma piaceva tanto guardare i film, forse un giorno la incontreremo!”.
Le tavole scorrono coloratissime, ricche di dettagli e citazioni da cogliere qua e là.
Vediamo la bambina crescere, e con lei seguiamo i film e le avventure che incontra al cinema. Un nuovo amore che sposerà. Una bambina che nascerà. Un nuovo abbandono. Nuove attese. Il dolore e il buio che si mischiano alla speranza e alla luce che filtra dalle tende del cinema.
Nell’arcobaleno del tempo, la dimensione esistenziale e quella cinematografica sembrano fondersi e confondersi, si sviluppano e procedono di pari passo, in un processo di riflessione, attenzione, crescita e cura. Jimmy Liao ci racconta una storia di dolore, fatica e rinascita, il percorso di conquista di consapevolezza di una bambina che diventa donna. Ci racconta, soprattutto, una storia capace di perdono. Forse il primo passo per imparare a crescere e amarsi:
“Mamma, voglio che tu sappia che non ti do colpe e non ti odio, mi sei solo mancata tantissimo”.