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Cosa sono i desideri? Il sapore della vita

betsy e mr tigre il sapore dei desideri

Che sapore hanno i desideri? Per Sally Gardner, in Betsy, Mr. Tigre e le bacche della felicità (illustrazioni di Nick Maland, traduzione Giuseppe Iacobaci), il gusto del gelato fatto con le bacche gongalunghe, le bacche della felicità, che si trovano in un’isola lontana come la domenica, e crescono solo alla luce della luna blu, solo che la luna blu appare una volta ogni mille mai.
Possibile che sia così difficile inseguire un desiderio da realizzare?
La mamma di Betsy, una meravigliosa sirena che abita nei mari dell’isola dimenticata dalle mappe del
mondo, avverte subito la figlia: “Bisogna stare molto attenti a ciò che si sogna”.
E suo padre aggiunge: “I desideri sono una cosa molto difficile da trovare”.

Ma Betsy è giovane, curiosa e entusiasta, e non ascolta le riflessioni dei genitori. Betsy ha tanti sogni che
si agitano nella sua testa, e la sera si affaccia alla finestra a osservare costellazioni di zuccherini, in mezzo
ai quali splende una luna di cioccolato bianco.

A furia di pensare, Betsy decide che è il momento di passare all’azione e convincere il papà, famoso gelataio, a realizzare un gelato al gusto di gongalunga che possa realizzare i desideri di chiunque lo assaggi.
“Desiderare”, in fondo, è proprio questo: il senso di una mancanza di stelle (de-sidere, senza stelle, sentire la mancanza delle stelle), il tentativo di cercare ancora quello che sembra mancarci, osservando il cielo – o la grandezza del mare, dove la mamma di Betsy torna a trascorrere la notte, per riemergere il giorno dopo sulla riva della spiaggia dove Betsy abita col papà Alfonso Glory, al faro, e portarle in regalo la sua dolcezza, i suoi sorrisi, il suo amore, per poi scivolare di nuovo nelle profondità marine.
E’ così che Betsy inizia a aspettare con speranza il circo di Mr .Tigre e dei piccoli gongalunghi, acrobati
abilissimi, e si affeziona a un rospo che ogni sera va a comprare una pallina di gelato dal papà, che gira col suo carretto per l’isola.

Un gelato che “sa di desideri”, dice il rospo – e per magia, all’improvviso, inizia a parlare: non è un rospo, ma è la Principessa Albee, trasformata in rospo dalla sorella Olaf, che ora tiranneggia gli abitanti di Gongalunga che vogliono essere liberati dalla sua cattiveria di despota, ma per farlo la Rospa dovrà mangiare il gelato con le bacche magiche dell’Isola Gongalunga.
Realizzare questo sogno, per Betsy, non sarà facile. Dovrà trovare tutto il suo coraggio e la sua forza,
imparare cose sempre diverse, capire che, a volte, porre le domande giuste aiuta a ottenere le risposte
giuste. Si imbarcherà con il papà, Mr. Tigre e i componenti del circo, per raggiungere l’isola di
Gongalunga e il Monte della Nebbia Perenne.


“Mr. Tigre tirò fuori dal taschino l’orologio e battè con l’artiglio d’oro sul quadrante, poi annunciò.
Abbiamo una sfida da affrontare, una luna da far diventare blu, bacche da raccogliere e gelato da creare.
Oh, e desideri da esaudire. Ma non temete, amici, ho un piano”.
Raggiunta l’isola, i piccoli gongalunghi, guidati da Mr. Tigre e da Ivan l’Impavido, si esibiscono in uno
spettacolo in onore della luna, affinchè possa mostrarsi in tutta la sua rara e luminosa luce azzurra. La luna
apprezza questi gesti di magia e dolcezza, e come ringraziamento si fa ancora più argentata. Non è per
niente facile farla brillare del suo blu capace di far crescere le bacche magiche!

Ma il signor Alfonso Glory, non si dà per vinto, e riesce a creare un gelato magico, una miscela
multicolore, frizzante e piena di brillantini: la rospa può così finalmente assaggiare il gusto di quel gelato
speciale e, dopo un sol boccone, da rospa sgraziata diviene una Principessa, delicata come una tazzina di
porcellana e robusta come il cemento.
Sull’isola spuntano castelli e palazzi reali, sotto gli occhi sognanti dei gongalunghi.
I loro sogni si realizzano al ritmo di palline di gelato al gusto di gongalunga, che sa un po’ di biscottini
alla mandorla, un po’ di lamponi e dolciumi in una calda giornata di sole.
Betsy, di fronte a tanta meraviglia, non vuole svegliarsi, e implora Mr. Tigre di non andarsene, ora che i
desideri dei Gongalunghi si sono avverati, non vuole smettere di sognare:

A volte la felicità è un palloncino rosso, tondo e grande quanto basta per staccare i piedi da terra


Come dice la mamma di Betsy, “Bisogna stare molto attenti a ciò che si sogna”, perché è proprio dai
sogni che si possono creare avventure capaci di farci viaggiare con la fantasia o sprofondare nella paura e
nell’incertezza. Anche per questo, come replica Betsy: “Avere un desiderio di scorta può sempre tornare
utile”.
La presenza della luna, in questa storia, ci riporta a Leopardi, e alle sue immagini di leggerezza con le
quali rappresenta la felicità per lui irraggiungibile: gli uccelli, una voce di donna, l’aria trasparente e più di
ogni cosa, la luna. La luna, ci ricorda Calvino nella sua lezione sulla leggerezza, è per i poeti simbolo di
levità, sospensione e calmo incantesimo. Come nella poesia di ogni tempo, anche in queste avventure, la
luna ci indica la possibilità di una vita più vicina ai nostri sogni e ai nostri bisogni
, ci indica una strada
lontanissima ma non irraggiungibile, per seguire i nostri valori più profondi fatti di quella possibilità di
immaginare e sognare quello che ancora non c’è. Betsy, che la sera guarda la luna dalla finestra e sceglie di imbarcarsi per una terra lontana pur di dare a tutti la possibilità di avere nuovi desideri, si fa espressione di questa necessità che appartiene a ognuno di noi, anche quando ci sembra che sia troppo faticoso o impossibile, anche quando lo abbiamo persino dimenticato. Betsy invece è giovane e coraggiosa, e non si sofferma a pensare se sia possibile oppure no, e grazie alla sua forza permette a ogni lettore di partire insieme a lei e inseguire i propri desideri. Magari ancora sconosciuti.

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Psicologa, due bambini e una casa piena di libri! I libri sono come bussole: ci accompagnano in un percorso di crescita e di conoscenza. Ci orientano, lasciandoci sempre liberi di scegliere.

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    Terre di mezzo editore è una casa editrice fondata a Milano nel 1994.
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    I primi grandi bestseller sono stati la guida al cammino di Santiago de Compostela e La grande fabbrica delle parole, di Valeria Docampo.
    Negli ultimi anni ha portato in Italia le serie di Dory Fantasmagorica e Cane Puzzone, ha pubblicato più di 40 guide ai cammini italiani e ha dato alle stampe i testi di Paolo Cognetti e Erri De Luca impreziositi dalle illustrazioni di Alessandro Sanna, e di Wislawa Szymborska con Guido Scarabottolo, e Claudio Piersanti con Lorenzo Mattotti.

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