In occasione dell’uscita in libreria, Valeria Docampo presenta l’edizione illustrata del celeberrimo testo di Lewis Carroll, Alice nel paese delle meraviglie!
Valeria, dopo l’edizione de Il Piccolo Principe, eccoti di nuovo alle prese con un classico della letteratura: come è nata l’idea di illustrare Alice nel paese delle meraviglie?
La mia casa editrice belga, Alice Jeunesse, ad un certo punto ha sentito il bisogno di avere… “una Alice”, nel proprio catalogo. Ad ogni fiera del libro, infatti, la gente si avvicinava allo stand chiedendo questo titolo e loro, con rammarico, dovevano rispondere di no, nonostante la casa editrice si chiami “Alice” proprio in omaggio al libro di Lewis Carroll.
All’inizio era un piccolo progetto, si pensava ad un adattamento dell’origina e basta. Ma poi abbiamo deciso di editare il testo completo, ed è stato quindi chiesto a una traduttrice di realizzare una nuova traduzione dall’inglese. Questa fase da sola ha richiesto nove mesi di lavoro. Io volevo che la lettura fosse il più fluida possibile, così ho creato molte immagini e ho lavorato sul progetto editoriale scegliendo alcune frasi che mi sembravano evocare i temi più rilevanti del libro: per esempio la sfida della crescita, che vuol dire affrontare i cambiamenti fisici e interiori, confrontarsi con le imposizioni dettate dall’esterno, l’identità, l’assurdità di molte cose che accettiamo e ripetiamo senza interrogarci e così via.
Alla fine, è andata in stampa un’opera di 128 pagine, con più di 60 illustrazioni, che ha richiesto oltre 2 anni di lavoro.
Ho accettato la sfida senza sapere se sarei mai stata in grado di fare qualcosa di nuovo, dopo tante versioni di Alice già pubblicate ovunque nel mondo.
E’ stato un lungo processo, durante il quale ho avuto il tempo di “trovare la mia voce” e mi sono divertita molto a immaginare i personaggi e i luoghi di questo paese assurdo e meraviglioso.
Ho terminato il libro durante la quarantena, tra marzo a giugno 2020. In questo lasso di tempo così particolare, il testo di Carroll mi è sembrato incredibilmente attuale e importante.
Che cosa ti lega alla storia di Alice? Ti piaceva, quando eri bambina? Ricordi la prima volta che ti sei accostata a questa lettura?
Ricordo che da bambina rimanevo incantava dalle illustrazioni, ma non ho mai finito di leggere il testo!! Sono riuscita a leggere il libro per intero in età già adulta. Credo sia questo il motivo per cui, quando ho cominciato a lavorare alla mia versione, diversi anni più tardi, mi sono ritrovata a preoccuparmi molto per aspetti come la fluidità della lettura e il progetto editoriale in quanto tale. Proprio come molte bambine, ho capito di essermi identificata con il personaggio di Alice: e crescere non è sempre facile, così come non lo è sentirsi in armonia col proprio corpo, con gli altri e con la società nella quale viviamo.
Ho sempre avuto la sensazione che molti dei miei sogni fossero fatti della stessa materia con la quale è scritta la storia di Alice. Ed è proprio questa materia che ho cercato di plasmare nel libro.
Raccontaci un po’ del processo creativo che ti ha condotto alle illustrazioni così come le vediamo nel libro
La prima cosa che ho deciso è stato il colore: volevo che il libro fosse molto colorato e che il pantone “magenta pop” avesse un ruolo centrale.
Ho lavorato per molto tempo su ciascuno dei personaggi; tutti hanno una personalità estremamente ricca, che mi sono divertita lungamente a immaginare.
Il personaggio più difficile è stata proprio Alice. Volevo una bambina “viva” e curiosa, fragile per alcuni versi, ma che lasciasse trasparire una grande forza interiore. Una bambina-crisalide sul punto di trasformarsi in farfalla, in una persona adulta.
Ho riempito vari quaderni di schizzi, nella ricerca di questo personaggio, ma ogni volta che passavo al colore perdevo qualcosa per strada. Così, la Alice finale della mia versione non è rossa, né mora, i suoi capelli sono semplicemente incolore, come negli schizzi in bianco e nero. A volte, ha i capelli bianchi – perché Alice non è solo una bambina di 6 o 7 anni, Alice possiamo essere anche tu o io.
Con quale tecnica hai realizzato le tavole? Vorresti mostrare ai tuoi lettori il posto dove lavori di solito?
Una tecnica mista, principalmente usando acrilico-gouache, con interventi però anche a pastello, matite e collage. Di tutta la mia produzione, questo è il libro sul quale ho lavorato con maggiore libertà artistica.
Il mio studio si trova molto vicino a casa ed è il posto dove vado tutte le mattine, dopo aver accompagnato mia figlia a scuola.
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