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Marco Giovannelli racconta La Via Francisca del Lucomagno

Marco Giovannelli autore (insieme ad Alberto Conte) della guida a La Via Francisca del Lucomagno ci racconta chi è e come è nato questo percorso, in cui natura e arte sono le compagne di viaggio.

Un cammino ricco di fiumi, laghi e canali, alla scoperta di luoghi patrimonio dell’Unesco, parchi, abbazie, castelli e monasteri, dalle prealpi alla pianura, attraverso una Lombardia di meraviglie.

Giornalista e camminatore: raccontaci queste due facce.

Giornalista lo faccio ed è la mia professione. Camminatore è una condizione, una essenza della mia persona. Nel mio caso spesso le due dimensioni si intersecano soprattutto quando vivi il cammino con la pienezza che ti apre il cuore e la mente.
Da subito ho messo a disposizione di chi è interessato al cammino la mia possibilità di raccontarlo.

Viterbese di origine e varesino di adozione: parlaci di queste terre a cui sei legato.

Ho vissuto a Viterbo fino a 19 anni, e non ho mai perso i contatti con la mia terra natale. Questo significa che tutta la formazione, soprattutto quella umana, ha le proprie radici in quel territorio. Mi piace sapere che arrivo da lì. Amo Viterbo, seppur ne riconosco i difetti. Varese è stata una scoperta anno dopo anno. Oggi è la mia terra e ci vivo bene. 40 anni fa le differenze erano più marcate, oggi restano, ma sono più sfumate.

La Via Francisca del Lucomagno: raccontaci come è nata l’idea della guida. Cosa ha significato per te portare a compimento questo progetto?

Il progetto della Via nasce da una alchimia di quelle rare. Funzionari pubblici che ci hanno creduto (Ferruccio Maruca e Donatella Ballerini) e hanno lavorato con energia perché questo sogno diventasse realtà. Le premesse c’erano e ci sono tutte, ma realizzare un progetto è ben altra cosa. Mi hanno chiesto di presentare il primo evento pubblico dopo che ero tornato dal camminare sulla Francigena. Ho accolto con non poche remore, invece loro erano decisi, e siamo arrivati a sederci con oltre 50 enti intorno ad un tavolo per arrivare a firmare un accordo  sulla valorizzazione della Via.

Da lì in avanti ne abbiamo indovinate tante, la più importante aver vinto un bando di Regione Lombardia da dove poter attingere fondi per realizzare tante azioni.

È ancora una start-up e penso sia bene viverla così. C’è tanto da fare, e il bello sarà far crescere il progetto insieme a chi deciderà di “camminarlo”.

La Via Francisca del Lucomagno: 135 chilometri in cammino dal lago di Lugano a Pavia

Raccontaci una parte del percorso che si può realizzare anche solo in una giornata

Partiamo dal punto di ingresso in Italia: Lavena Ponte Tresa si raggiunge senza problema in bus da Varese.

Da lì prende il via il SENTIERO DELL’ARTE con alcune opere di artisti contemporanei. Da Lavena inizia il percorso lungo la vecchia linea ferroviaria a scartamento ridotto che collegava il lago di Lugano con il lago di Ghirla, la Valganna e Varese. La linea è rimasta attiva fino al 1953. Si possono ammirare ancora i manufatti dell’epoca, con le stazioni finali e intermedie.

Da lì si cammina fino a Ganna da dove si può riprendere un bus per Varese.

Il piccolo borgo di Ganna è inserito nel PARCO DEL CAMPO DEI FIORI e da qui partono numerosi sentieri tra cui quello che porta i pellegrini fino a Brinzio. La tappa termina di fronte al primo dei luoghi suggestivi con una tradizione storico artistica legata alla chiesa locale e milanese. LA BADIA DI GANNA è intitolata a san Gemolo, martire le cui reliquie sono ancora custodite all’interno della struttura che fino al 1556 fu un monastero benedettino. All’interno della chiesa si conservano alcuni affreschi risalenti al 1300 e al 1450.

Il giorno dopo si prende un bus per Ganna e si arriva fino a Varese.

All’interno del Parco del Campo dei Fiori, dalla località Prima Cappella, si può percorrere un ampio percorso acciottolato lungo circa 2 km, fino al santuario del borgo di Santa Maria del Monte. Il complesso, costituito da quattordici cappelle dedicate ai Misteri del Rosario, fa parte di un gruppo di nove sacri monti del Piemonte e della Lombardia inseriti tra i patrimoni dell’Unesco nel 2003.

Io cammino in italia perché? Dicci la tua.
E come vedi l’inizio di una nuova stagione del turismo a piedi, ai tempi del coronavirus?

Cammino in Italia perché… è troppo facile. Perché è bella, è ricca di storia, arte, natura, ma poi il vero tema non è quello.

Cammino da casa perché il cammino apre l’anima. È incontro, ascolto, capacità di tenere insieme le dimensioni dell’essere uomo. Questo non può dipendere dalla notorietà del cammino, dalla sua organizzazione o dalle bellezze. Dipende solo da noi. Per stare bene con l’altro, dimensione di maggiore ricchezza offerta dal cammino, non serve andare a Santiago o Roma.

Non serve nemmeno Pavia, che è la meta della Francisca, ma almeno qui abbiamo la bellezza della prossimità e non è poco. Esco da casa e cammino. Così “mi casa es tu casa” diventa ancora più intenso.

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  • Terre di mezzo

    Terre di mezzo editore è una casa editrice fondata a Milano nel 1994.
    Pubblica ogni anno più di 100 titoli. Tra le collane principali ci sono: L’Acchiappastorie albi e narrativa per bambini e ragazzi, i Percorsi a piedi e in bicicletta, I Biplani, racconti di grandi autori illustrati da artisti di fama, i manuali creativi delle Ecofficine.
    I primi grandi bestseller sono stati la guida al cammino di Santiago de Compostela e La grande fabbrica delle parole, di Valeria Docampo.
    Negli ultimi anni ha portato in Italia le serie di Dory Fantasmagorica e Cane Puzzone, ha pubblicato più di 40 guide ai cammini italiani e ha dato alle stampe i testi di Paolo Cognetti e Erri De Luca impreziositi dalle illustrazioni di Alessandro Sanna, e di Wislawa Szymborska con Guido Scarabottolo, e Claudio Piersanti con Lorenzo Mattotti.

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