Gerusalemme è un sogno lontano e lunga è la strada per raggiungerla, ma ogni grande impresa inizia sempre con il primo passo. Perciò, anche se non abbiamo tutto il tempo necessario, possiamo metterci nei panni degli antichi pellegrini e respirare, in tratte più brevi, quel profumo d’Oriente che spira dai porti dell’Adriatico. Vi diamo quindi qualche suggerimento per dividere la Via Francigena nel Sud e iniziare la vostra avventura. Buon cammino!
PER UN WEEKEND: Principi, imperatori e vescovi
Due giorni nei luoghi più suggestivi dell’agro romano: dopo aver visitato le antiche catacombe cristiane, si potrà camminare per diversi chilometri sul selciato romano del Parco regionale
dell’Appia Antica. Ad attenderci Castel Gandolfo, con la residenza papale, e la stupefacente bellezza dei laghi Albano e di Nemi. Un percorso facile, adatto a tutte le stagioni dell’anno e raggiungibile con i mezzi di trasporto locali.
Nemi
Il borgo, uno dei più pittoreschi dei Castelli Romani, sorge sulle rive dell’omonimo lago, tra boschi ricchi di fragoline, protagoniste a giugno di una sagra. Ma Nemi è considerato fin dall’antichità anche un luogo sacro: qui si trova ancora il TEMPIO DI DIANA NEMORENSE, riferimento religioso della Lega Latina. Nel 1929 nelle acque del lago furono recuperate due grandi navi cerimoniali fatte costruire dall’imperatore romano Caligola; purtroppo distrutte da un incendio nel 1944, se ne conservano solo alcuni frammenti nel Museo delle navi romane. L’impronta medievale della città si deve invece ai monaci cistercensi che controllavano anche il castello, oggi PALAZZO RUSPOLI.
SULLE ORME DEI SANTI: La Via Micaelica
Da Troia in cinque giorni si raggiunge la basilica di San Michele Arcangelo a Monte Sant’Angelo, meta da secoli di pellegrini provenienti da tutta Europa. Punto forte dell’itinerario è l’ascesa del monte Gargano, all’interno dell’omonimo Parco nazionale, dal quale, superato San Giovanni Rotondo con il santuario dedicato a san Pio, si giunge al “Sacro speco”. Immerso nella natura, il percorso presenta delle buone altimetrie ed è particolarmente indicato nei mesi primaverili.
Monte Sant’Angelo
È una delle mete di pellegrinaggio più antiche d’Europa. La storia dell’intero centro infatti è legata all’apparizione dell’arcangelo Michele e alla conseguente costruzione del SANTUARIO tra V e VI secolo, nella prima età bizantina. In seguito i longobardi, popolo guerriero, elevarono l’arcangelo, principe della Milizia celeste, a loro patrono e santo nazionale e trasformarono la grotta sul Gargano nel più importante santuario a lui dedicato: risalgono a questo periodo gli imponenti lavori di ristrutturazione e ampliamento che abbellirono e resero più funzionale la struttura. Il santuario divenne sia la meta di numerosi fedeli, provenienti dal Nord Europa (ben tre secoli prima che Sigerico di Canterbury si incamminasse verso Roma), come raccontano le ISCRIZIONI RUNICHE tuttora visibili, sia il modello ideale per i santuari micaelici nel mondo, dalla Sacra di San Michele in Val di Susa a Mont Saint-Michel in Francia. Per tutto il Medioevo, Monte Sant’Angelo sarà quindi una tappa imprescindibile del pellegrinaggio verso Gerusalemme: attraverso la Via Micaelica, giungeranno al cospetto dell’arcangelo numerosi re, imperatori, principi e santi. La basilica assunse l’aspetto attuale soltanto in età angioina, tra il XIII e il XVI secolo, con la realizzazione del portale che introduce alla scalinata d’accesso della Sacra Grotta, detta anche CELESTE BASILICA, dove il viandante può oggi ricevere il Testimonium. Dal 2011 il santuario è Patrimonio mondiale dell’umanità. Anche la cittadina di Monte Sant’Angelo conserva significative testimonianze di epoca medievale: oltre al CASTELLO, si possono ammirare la trecentesca chiesa di San Benedetto con l’annesso ospedale dei pellegrini; il complesso di San Pietro che comprende la chiesa di Santa Maria Maggiore e il battistero di San Giovanni, noto come Tomba di Rotari, in onore del principe longobardo che vi sarebbe sepolto; merita una visita la chiesa di Sant’Antonio Abate, esempio di romanico pugliese del XII secolo. Imperdibile è infine la festa patronale dedicata a san Michele arcangelo, che si svolge a fine settembre e contempla una serie di eventi tra cui il corteo storico con centinaia di figuranti che inscenano le tre apparizioni dell’arcangelo sul monte Gargano.
PER CHI HA UNA SETTIMANA: Il Salento, tra arte e mare
Il Salento è un perfetto mix di paesaggio, cultura ed enogastronomia. Allora perché non attraversarlo in sette tappe, lasciandosi stupire dal barocco leccese, dall’abbazia di Santa Maria di Cerrate e dallo splendido mosaico della cattedrale di Otranto? L’arrivo del resto è mozzafiato:
il faro di Leuca guarda alla Grecia. Percorso facile, con belle accoglienze. Consigliato tutto l’anno, eccetto d’estate, per via delle alte temperature.
Santa Maria di Leuca
La Finis terrae d’Italia era anticamente chiamata Leuca (dal greco leukos, bianco) per il colore di cui si tingevano gli scogli con l’infrangersi delle onde. L’aggiunta Santa Maria si deve alla presenza del santuario: consacrato secondo la tradizione da san Pietro, fu costruito al di sopra del precedente tempio della dea Minerva, di cui si conserva l’ara sacrificale. L’attuale SANTUARIO DI SANTA MARIA DE FINIBUS TERRAE è una struttura fortificata che risale alla metà del XVIII secolo, dopo l’ennesima distruzione a opera dei turchi; dei precedenti edifici resta solo il portale cinquecentesco; la colonna mariana al centro della piazza fu eretta invece a fine Seicento. Di certo lo sguardo sarà attratto però dal faro, costruito nel XIX secolo, che con i suoi 47 m è il secondo più alto d’Europa, dopo quello di Genova; affrontando una scala a chiocciola di 254 scalini si può anche salire fino alla terrazza da cui si gode una vista incredibile. Da notare infine la cascata monumentale dell’Acquedotto Pugliese che lega il santuario con il porto e la città.