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Albi per relazionarsi. L’uso in terapia con adolescenti e adulti

serena neri stefania ciocca

“Gli albi illustrati non sono (solo) per i bambini”! Ce lo raccontano in anteprima, in questa intervista, Stefania Ciocca (libraia esperta) e Serena Neri (TERP – Tecnico della Riabilitazione Psichiatrica e formatrice) che avremo occasione di incontrare in diretta Instagram nell’incontro “Albi per relazionarsi”, lunedì 28 febbraio alle 13.15 sul nostro canale (Terre di mezzo Editore).
Due donne, due professioniste, due mondi solo in apparenza lontani, come possono esserlo una libreria e lo studio di un TERP. Ma è sfogliando, leggendo, ascoltando, lasciandosi interpellare da parole e
immagini che davanti a loro si è aperto un mondo in cui le storie illustrate non sono relegate a un “che
carino! Lo comprerei per il mio bambino” ma diventano necessarie, urgenti.
“Grazie agli albi si può venire in contatto con le parti più profonde di noi” spiega Stefania Ciocca.
“E di poterle raccontare a qualcun altro” le fa eco Serena Neri, . “A qualsiasi età, anche da adulti”.
Lo hanno sperimentato con adolescenti, insegnanti, genitori ma anche con fotografi e tecnici della
riabilitazione psichiatrica, nella vita di tutti i giorni e durante i loro corsi di formazione (il prossimo, già sold out, si terrà a marzo, ndr).

Qual è il vostro sguardo sugli albi illustrati?

Stefania Sono una libraia, ma con una profonda cultura visuale. In passato ho lavorato come fotografa,
organizzatrice di eventi, in teatro. Ho compreso così che ogni storia ha tanti livelli di lettura: il mio compito è mostrarveli, anche se a volte è difficile.
Serena Il mio sguardo è quello di un TERP, ma è soprattutto uno sguardo che apre (l’altro) e si apre al suo mondo, sapendo bene che quello che vedremo sarà sì lo stesso libro, ma sarà diverso.

Che cosa si può trovare in un albo?

Stefania Una possibilità meravigliosa: quella di riconoscersi e di cogliere tutte le opportunità che possono aprirsi di fronte a noi e alle situazioni.
Serena Un albo ci restituisce la capacità di raccontare, di ritrovare il tempo e le parole che abbiamo perso per dire di più di noi e del periodo che stiamo vivendo: elementi essenziali per la terapia.

Un esempio?

Stefania La grande fabbrica delle parole, di Agnès de Lestrade e Valeria Docampo. È un albo che parla di
amore, un oggetto che può essere regalato a San Valentino, ma anche a una classe di sedicenni dove si
sono verificati episodi di bullismo perché aiuta a riflettere sull’intenzionalità con cui pronunciamo alcune
parole.
Serena Una storia molta in ritardo, di Marianna Coppo: volevo utilizzarlo per lavorare con un ragazzo sul valore dell’attesa, sulla lentezza, sull’aspettare insieme. Mi sembrava che potesse essere un buono spunto per lui che vuole tutto e subito. Quando abbiamo finito di leggerlo, mi guarda raggiante: “Vedi? In realtà neanche questo coniglietto ha pazienza, disegna tutto ciò che vuole senza chiedere a nessuno”. E da qui siamo partiti…

Chi vi aspettate di incontrare a questo appuntamento?

Stefania Mi piacerebbe ci capitasse qualcuno per sbaglio, magari convinto che gli albi siano solo per
bambini. Scoprirebbe un mondo, davvero inaspettato.
Serena Tutti coloro che al centro del loro lavoro e della loro vita hanno le relazioni, chi ha capito che il
manuale d’uso per capire l’altro non esiste.

Qual è il libro che vi rispecchia di più in questo momento?

Stefania In realtà sono molti, ma sceglierò Cosa c’è nella tua valigia? di Chris Naylor-Ballesteros. Perché mi parla dell’attenzione nei confronti dell’altro, del giudizio dato senza riflettere, del pregiudizio che non
sempre è volutamente cattivo. E poi c’è quella valigia, vuota e piena allo stesso tempo di oggetti poveri che per il protagonista rappresentano però tutto, il suo tutto.


Serena Oltre a Una storia molto in ritardo, anche Ascoltami elefante di Nadine Robert e Valerio Vidali. Ci
ritrovo la libertà di non aver sempre la risposta pronta, di non essere sempre sul pezzo e di non dover risolvere le cose all’istante. Un po’ come questo elefante che ha bisogno solo di tempo e di qualcuno che
senza far nulla di speciale stia lì con lui.

Albi per relazionarsi

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  • Terre di mezzo

    Terre di mezzo editore è una casa editrice fondata a Milano nel 1994.
    Pubblica ogni anno più di 100 titoli. Tra le collane principali ci sono: L’Acchiappastorie albi e narrativa per bambini e ragazzi, i Percorsi a piedi e in bicicletta, I Biplani, racconti di grandi autori illustrati da artisti di fama, i manuali creativi delle Ecofficine.
    I primi grandi bestseller sono stati la guida al cammino di Santiago de Compostela e La grande fabbrica delle parole, di Valeria Docampo.
    Negli ultimi anni ha portato in Italia le serie di Dory Fantasmagorica e Cane Puzzone, ha pubblicato più di 40 guide ai cammini italiani e ha dato alle stampe i testi di Paolo Cognetti e Erri De Luca impreziositi dalle illustrazioni di Alessandro Sanna, e di Wislawa Szymborska con Guido Scarabottolo, e Claudio Piersanti con Lorenzo Mattotti.

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