La penna di Ramona Badescu e la matita di Benjamin Chaud si sono unite per creare un personaggio che da molti anni riempie la vita e gli scaffali dei bambini d’oltralpe (e non solo, visto che i loro libri sono stati tradotti in ben 17 lingue). Buffo, grazioso, estremamente divertente e al tempo stesso quasi poetico, con il primo libro della serie a lui dedicata, facciamo la conoscenza del piccolo Pomelo.
“Pomelo sta bene sotto il suo soffione.
Ma per un elefantino così piccolo,
che proboscide!”
Pomelo è un piccolo elefantino da giardino: alto poco meno di un soffione, tondo quanto il frutto con cui condivide il nome, ha una lunga, lunghissima proboscide. La particolarità di questo pachiderma in miniatura non è nelle sue minuscole dimensioni e neppure nel suo originale color rosa pastello ma nella sua sproporzionata proboscide.
“Spesso, mentre balla, gli capita di calpestarla.
Oppure, quando va a caccia di zanzare, gli rimane incastrata tra i sassi.”

Ogni tentativo di un suo utilizzo alternativo: da elegante collana a esotico turbante, appare vano, e nemmeno il camaleonte Emiliano, che tra coda e lingua di avvolgimenti se ne intende, riesce a dare un consiglio appropriato al roseo elefantino. La proboscide sembra essere un vero e proprio impiccio; spesso, però, si rivela anche una gran fortuna. Senza, infatti, Pomelo non riuscirebbe a fare certi divertentissimi scherzi agli insetti del giardino, non potrebbe cimentarsi nelle sue mirabolanti acrobazie tra i pomodori e gli risulterebbe davvero molto difficile soffiare delle magnifiche bolle di sapone. Dopotutto avere questo “naso esagerato” non è poi così male!

Nonostante sia un piccolo elefantino da giardino, Pomelo sa porsi grandi domande e pur essendo un tipetto decisamente allegro, a volte gli capita delle di avere delle preoccupazioni. Alcune possono apparire alquanto buffe – come la paura notturna dei porri, o quella di essere una teiera o, ancora, che la pioggia possa cancellare i colori – altre invece sono molto simili alle apprensioni di tutti noi, come la paura di perdere ciò a cui teniamo di più al mondo – nel caso di Pomelo, il suo amato soffione:
“Ha paura che, quando lui non c’è,
qualcuno gli rubi il posto
sotto il suo soffione. […]
E se il suo soffione se ne va?
Ci sarà qualcun altro a proteggerlo?”

Pomelo però sa che la vita è ricca di giorni spassosi, da trascorrere facendo quello che più lo diverte: lo scivolo sulle foglie, navigare sulla rugiada in un guscio di noce, contare le nuvole e stare in compagnia dei suoi amici, viaggiando tra le carote in groppa alla chiocciola Gigi o accompagnando la tartaruga Gantok nelle sue passeggiate pomeridiane.

“Ma quello che gli piace di più
è stare in pace sotto il suo soffione”.
Pomelo è un personaggio che con la sua tenera goffaggine, le sue bizzarre doti fisiche e il suo spassoso modo di fare appassiona fin da subito i bambini più piccini; le sue avventure sono in grado di catalizzare l’attenzione anche dei più grandicelli, magari alle prime armi con una lettura autonoma. Le brevi vicende si snodano su tre capitoli scanditi da testi essenziali e accompagnati da illustrazioni a piena pagina.
Da adulta, sono rimasta incantata da questo concentrato di imprevedibilità, brio e poesia che sa essere Pomelo, in particolar modo dalle sue “perle filosofiche” che tanto ricordano quell’originalità di pensiero che spesso si ritrova nelle parole e tra i discorsi divergenti dei bambini.
Un altro libro che, alla vigilia del suo primo compleanno, scelgo di conservare sullo scaffale della mia piccola Caterina. Un giorno cercheremo insieme il soffione di Pomelo, in giardino.