Volano tra parchi, aiuole e balconi: sembrerà strano, ma le api vivono bene in città. A Milano ho contato almeno una ventina di apiari, gestiti da apicoltori professionisti o da gruppi di appassionati. Milioni di api che possono contare su fioriture variegate, da marzo a ottobre. Nel mio libro, Io sto con le api, racconto la storia di Mauro Veca, che ha messo le sue arnie anche sul tetto della Fiera e alla Triennale, e la storia di Honorata Sombillo, che ha il suo apiario in piazza d’Armi, gigantesca e dimenticata area verde dietro l’ospedale San Carlo, a un tiro di schioppo dallo stadio di San Siro. Ma a cercarli bene, come in una magica caccia al tesoro, si scoprono apiari in quasi tutti i quartieri. Dagli Orti di via Padova a Cascinet nel Parco Forlanini, dall’Abbazia di Chiaravalle alla scuola elementare Duca degli Abruzzi o all’Orto Comune al Niguarda. E poi nel Bosco in città (Trenno), a Cascina Merlata, nei Giardini di San Faustino, nella Cascina Battivacco alla Barona.
Anche a Torino, Roma, Bologna, Bolzano, Cesena o Palermo si contano apiari, posizionati sui tetti o in aree verdi. E il 20 maggio, Giornata Mondiale delle Api, può essere l’occasione per cercare e scoprire se nel proprio comune ci sono apiari. Ci sono poi comuni o enti pubblici, amici delle api, che hanno approvato progetti di piantumazione di alberi con fioriture con molto nettare e quindi particolarmente interessanti per le api. Il Parco Nord di Milano, per esempio, ha avviato la costruzione di un’Apistrada, ossia una “corsia dei fiori” lunga 3,5 chilometri, lungo la quale le api, ma anche milioni di altri insetti, troveranno l’habitat migliore per nutrirsi.
“Fino a una decina di anni fa ero un apicoltore nomade -racconta Mauro Veca, che ha il suo quartier generale alla Cascina Linterno di Baggio a Milano-. Il problema è che c’è un uso spropositato di pesticidi nella pianura Padana e non riuscivo più a lavorare. Ho scelto allora di spostarle tutte in città. E mi trovo bene, perché con i parchi e giardini c’è una varietà e una continuità di fioriture che altrove non trovo a causa delle monoculture. Certo in città non è possibile fare mieli monoflora, ma il millefiori che si ottiene è ottimo”.
LE API DI NENE IN PIAZZA D’ARMI
Honorato Sombillo, da tutti conosciuta come Nene, al mattino vende il miele delle sue api “milanesi” nei mercati e al pomeriggio gestisce le arnie, ereditate dal suo compagno, Salvatore Minniti, che ha allevato api per quasi 50 anni in piazza d’Armi, lembo di terra che pochi milanesi conoscono e che un tempo era campo di addestramento dei carristi della vicina caserma Santa Barbara. Api e carri armati hanno convissuto per decenni
ARNIE A SCUOLA E IN CASCINA
Ed è storica la presenza delle api anche nella scuola Duca degli Abruzzi di via Cesari. Una scuola costruita agli inizi del secolo scorso con un ampio parco perché gli alunni, in buona parte con malattie respiratorie, potessero passare più tempo possibile all’aperto, godendo anche della presenza di orti, recinti per animali e api. Oggi le “api cesarine” (dal nome di via Cesari) sono gestite da un gruppetto di genitori di ex alunni, che hanno dato vita a un vero e proprio progetto educativo. E portano le api nelle scuole di Milano per laboratori pensati per i bambini. “Molti bambini iniziano i nostri laboratori un po’ timorosi, ma poi man mano che cominciano a conoscerle diventano sempre più partecipi ed entusiasti -racconta Sabrina-. Le api sono molto comunitarie e stimolano la partecipazione dei bambini”. Le api cesarine hanno lanciato una campagna di crowdfunding nei giorni scorsi. Obiettivo raccogliere 6 mila euro per poter poi offrire 40 laboratori gratuiti alle scuole. “Siamo consapevoli che, data la grande crisi economica causata dal Covid, tantissime scuole saranno costrette a diminuire, se non azzerare, i progetti esterni che hanno il ruolo significativo di arricchire e completare l’offerta formativa di ogni istituto”, spiega Sabrina.
Anche l’apiario di Cascinet, nell’antica cascina di Sant’Ambrogio (via Cavriana, 38), alle porte del Parco Forlanini, ha un intento didattico, con arnie con la finestrella per guardare dentro senza disturbare le api. “Il nostro apiario viene visitato da circa 200 persone all’anno -racconta Nicolò Gazzola, che lo gestisce insieme a Marina Citterio-: dai bambini delle scuole agli anziani. Con le api scoprono una natura autentica in città”.
C’è un apiario anche in un centro di cura e riabilitazione. Nel grande parco di una struttura del don Gnocchi, a due passi da San Siro, ci sono quattro arnie. “Qui intorno abbiamo tante fioriture interessanti per le api, come nespoli, pruni o tigli -sottolinea Maurizio Sozzi, apicoltore hobbista-. Siamo in tre a gestire questo piccolo apiario. E mi piacerebbe creare una rete di apicoltori della città, per aiutarsi, scambiarsi informazioni. E perché fare le cose insieme è più bello, come ci insegnano le api”.
PRESENTAZIONI “IO STO CON LE API”
Quale modo migliore per festeggiare questa Giornata mondiale, che non ritrovarsi e dichiarare, in coro: “Io sto con le api”! Ecco il calendario degli incontri in programma a Milano:
Giovedì 20 maggio ore 18
Presentazione del libro nel giardino di Villa Hanau, sede del Municipio 9, via Guerzoni 38
Organizzato da Mamusca libreria
Introduce Ilaria Bartolozzi
Domenica 23 maggio ore 11
Presentazione ospitata da CasciNet (via Cavriana 38, Milano)
Con visita guidata alle arnie!
Per partecipare è necessario prenotare inviando una mail a: apinet@cascinet.it
Ci sarà la possibilità di pranzare all’Agriristoro di CasciNet. Solo su prenotazione al numero 3891897059 (attivo dalle 15.00 alle 18.00).
Sabato 29 maggio ore 15
Presentazione organizzata da Portineria 14 caffé bistrot (via Ettore Troilo ang. Via Conchetta, Milano)
Nella piazza antistante il locale, laboratori per bambini, banchetti libri e prodotti naturali organizzati da associazioni del quartiere
E per i bambini? L’albo illustrato Vita da ape, di Kirsten Hall e Isabelle Arsenault, un ormai “classico” del quale trovate uno sfoglio e vari materiali, qui.
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