Che cos’è e come è nata La Giornata Internazionale della Montagna
La crescente attenzione per l’ambiente e lo sviluppo delle montagne ha portato nel 2002 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite a dichiarare l’Anno Internazionale delle Montagne. Nella stessa occasione è stato stabilito che l’11 dicembre fosse la data da dedicare alla “Giornata internazionale della montagna” (abbreviata con la sigla “IMD – International Mountain Day”). La FAO è l’agenzia che coordina e organizza le celebrazioni e ha il compito di guidarla a livello globale.
L’obiettivo è il far crescere una maggiore consapevolezza sullo sviluppo sostenibile delle regioni montane e sensibilizzare i diversi soggetti, sia le istituzioni e che la società civile, ad un maggiore impegno al fine di tutelare l’ambiente montano e le condizioni di vita delle comunità di montagna. Particolare attenzione viene data alla promozione di strategie di adattamento ai cambiamenti climatici:
«Le montagne, che coprono un quarto della superficie terrestre e ospitano il 12% della popolazione mondiale – prosegue Rojas-Briales -, sono tra gli habitat più minacciati: deforestazione, sfruttamento indiscriminato del territorio, alti tassi di emigrazione, attività minerarie e turismo spesso mal gestiti e dannosi per l’ecosistema. Nonostante le comunità montane siano quelle che a livello globale meno contribuiscono alle emissioni di gas serra, sono paradossalmente tra quelle che più risentono degli effetti negativi del cambiamento climatico con lo scioglimento dei ghiacciai e l’arretramento del permafrost, mentre inondazioni, frane e valanghe diventano sempre più frequenti. Le montagne sono i più grandi serbatoi idrici e riforniscono d’acqua l’intero pianeta. Oltre il 50% della popolazione mondiale dipende dall’acqua fornita dal territorio montano per bere, per cucinare, per irrigare, per la produzione di energia elettrica, per l’industria. Ma appare ormai evidente che questa situazione non durerà all’infinito. Le montagne si spopolano e molti sono costretti a migrare verso le città perché le opportunità diventano sempre più scarse. L’aver trascurato questi habitat non ha soltanto avuto ripercussioni sulle comunità che vi abitano, ma sta avendo ricadute negative su ogni abitante del pianeta. lo sviluppo sostenibile dell’ecosistema montano deve essere riconosciuto come una delle sfide prioritarie da affrontare». (Dichiarazione di Eduardo Rojas-Briales, FAO Forestry Dept, in occasione della decima Giornata mondiale, 2012)
Il messaggio di Paolo Piacentini, autore di Appennino atto d’amore
«Regaliamo alla montagna uno sguardo attento e rispettoso. Iniziamo da noi a tessere la rete per nuovi patti tra città e montagna. Doniamole un atto d’amore.
Se avremo la possibilità di passare dei giorni in montagna nei prossimi mesi invernali cerchiamo di farlo con lo spirito del viaggiatore attento
Lasciamo a casa la zavorra della città e viviamo esperienze autentiche, che ci possano arricchire nello spirito e farci incontrare i territori nelle loro mille sfaccettature. Disponiamoci alla scoperta che può costare anche la sana fatica fisica e mentale di andare oltre la superficialità che tutto appiattisce. La montagna invernale non è solo la ricerca della neve dove fare sport, magari quello veloce sugli da discesa. Il bianco mantello, sperando sia spesso e duraturo, è la ricchezza delle sorgenti che donano acqua alle città da dove partiamo in massa per andare a fruire delle nostre settimane bianche. La montagna d’inverno è scoperta delle persone che vivono, lavorano e creano mantenendo un presidio necessario, se equilibrato. Andiamo in montagna a cuore aperto e diciamo grazie a chi ci vive perché non sono degli “sfigati” ma anzi noi li vogliamo dire che incontrare le loro storie ci fa bene. Andiamo per dirgli che stiamo diventando consapevoli di quanto la città e la montagna debbano mantenere la loro autonomia culturale e sociale e che invece il futuro da costruire insieme è la rete, lo scambio solidale improntato a quella sostenibilità sociale ed ambientale tanto sbandierata ma quasi mai attuata. Andiamo in montagna e prima di sciare o ciaspolare sulla neve ringraziamola con una preghiera laica. Accarezziamola come faremmo con il viso di una persona amata».
Consigli di lettura per la Giornata Mondiale della montagna
Romanzi, diari di viaggio, saggi, guide agli itinerari “slow” a piedi e in bici, albi illustrati: abbiamo selezionato per voi alcune novità e titoli ormai “classici” per celebrare, come sempre, con i libri, la ricorrenza dell’11 dicembre.
Abitare la montagna, scegliere il futuro: dialogo con Paolo Cognetti
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