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Lettera a ST. Nichi

Caro St. Nichi,

ci hanno sempre detto che per ricevere un bel dono a Natale bisogna essere stati buoni e bravi per tutto l’anno e noi, studenti dell’Istituto “Costa” di Lecce, quest’anno ce l’abbiamo messa davvero tutta per essere buoni e, soprattutto, bravi, anzi, ad essere proprio sinceri, sono oltre dieci anni che ce la mettiamo tutta nell’inventarci ogni singolo giorno una scuola nuova, propositiva, dinamica e d’esempio. Però…..

Sì, c’è un però, questo va detto, c’è una cosa in cui non siamo stati bravi, è un nostro grave difetto, siamo in pochi.

Eh sì, non siamo abbastanza. C’è chi dice che bisogna essere in 600, 500 o 400 e noi, purtroppo, siamo meno di 400 e, proprio per questo difetto, la Provincia di Lecce ha deciso che non potremmo più essere una “scuola” e ha proposto di accorparci ad un altro istituto e mettere la parola fine al modo così particolare di fare scuola del Costa e dei suoi docenti, con immenso dispiacere (ma anche tanta rabbia) da parte nostra e di tutti i nostri genitori. Se ci siamo iscritti qui, se abbiamo scelto questa scuola e non un’altra, un motivo c’è ed è anche molto forte.

Non sappiamo se lo sa, ma il Costa è ritenuta la “scuola più premiata d’Italia” per via della quantità e qualità di premi e riconoscimenti ricevuti. Solo in questi ultimi mesi il CNR ci ha premiati per la creatività, l’Unione Europea ha decretato che siamo tra i più bravi in Europa a parlare di risparmio energetico, l’associazione Azzurro Park, il Premio Barocco, persino il Presidente Napolitano ci hanno onorato con premi, riconoscimenti e medaglie.

Non sappiamo se lo sa, ma, pur essendo meno di 400, abbiamo nella nostra scuola il gruppo GPace dei Giovani per la Pace, abbiamo il movimento di Repubblica Salentina che negli ultimi cinque anni è riuscita (forse è meglio dire che ha contribuito) a portare a mille l’appeal del Salento, abbiamo una vera e propria società cooperativa di lavoro, “Arianoa”, studiata e lodata dalla Cattolica di Milano e dall’Istituto Sturzo di Roma, abbiamo inventato e organizzato gli EcoDay, in cui migliaia di cittadini si sono messi volontariamente a ripulire il territorio, abbiamo portato nel Salento una quantità infinita di turisti fuori stagione con la straordinaria “Formula 30-20-10”, stiamo tuttora lavorando all’ambizioso progetto che intende rilanciare la “tripla A della Puglia” (agricoltura, alimentazione, ambiente) attraverso la “Dieta Med-Italiana”. Ha mai conosciuto una scuola così?…ma tutto questo, pare, non abbia importanza, l’importante, pare, è essere più di 400.

Che beffa, e pensare che stavamo quasi per iniziare a credere che il “merito” anche in Italia fosse importante, che valesse qualcosa, e invece no, vale il numero, ancora una volta la quantità si mangia la qualità. Ci permetta questo sfogo, accorpare la nostra scuola ad un altro istituto, per noi, è come accorpare la Ferrari (che partecipa e vince premi e gran premi) alla Fiat (che invece produce una quantità più numerosa di vetture).

Ma le letterine di Natale servono per chiedere un dono, vero?

Il più bel regalo che potrebbe farci quest’anno, caro St. Nichi, è quello di decidere, insieme all’Assessore al diritto allo studio, ora e per sempre, che il Costa merita di essere considerata una scuola “autonoma”, capace di camminare e di camminare bene con le proprie gambe, così che il Costa possa continuare ad essere un centro educativo e formativo di eccellenza, pugliese e, soprattutto, italiano ….anche se siamo in pochi.

Gli studenti dell’Istituto Costa di Lecce

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    Terre di mezzo editore è una casa editrice fondata a Milano nel 1994.
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