Ora la Lombardia ha una legge contro il gioco d’azzardo patologico. Tredici gli articoli, che prevedono incentivi per gli esercenti che rinunciano alle slot machine, più poteri ai sindaci e misure per la cura delle persone affette da gap (gioco d’azzardo patologico).
Uno dei principi cardine della legge consiste nella possibilità di concedere agevolazioni fiscali ai fini Irap, con una riduzione dello 0,92% alle imprese che decidano di disinstallare le slot machine, mentre per chi le manterrà è previsto un aggravio della stessa percentuale. Si tratterebbe di circa mille euro di agevolazione all’anno.
La nuova legge, inoltre, vieta la pubblicità sui mezzi di trasporto pubblico, sono regolamentati gli accessi agli spazi destinati alle slot, è vietata l’istallazione a meno di 500 metri da scuole, luoghi di culto, impianti sportivi, strutture residenziali o semiresidenziali di ambito socio-sanitario, centri giovanili e oratori. Ai Comuni sono concessi poteri di individuare altri luoghi sensibili e di prevedere forme premianti per i locali “no slot”. I dipartimenti dipendenze e i servizi multidisciplinari accreditati dovranno garantire ai ludopatici e ai famigliari accoglienza, valutazione diagnostica, presa in carico e cura, reinserimento e coordinamento con le associazioni che si occupano di gap.
I gestori dei locali in cui sono presenti slot dovranno frequentare corsi di formazione mirati (pena sanzioni fino a 5000 euro) e in caso di violazione delle norme potranno ricevere multe fino.
Ogni anno la Regione stilerà infine un rapporto ad hoc sulla attività svolta, sui risultati ottenuti dalla legge e sulle criticità riscontrate. Entro sessanta giorni dall’entrata in vigore della legge, la Giunta predisporrà un apposito marchio “No slot”, rilasciato poi dai Comuni.
Redazione: Dario Paladini, 15.10.013