Palazzo Marino ha deciso di non rinnovare l’ordinanza sulla chisura serale di bar e ristoranti.
Fine del coprifuoco in via Padova. Oggi la Giunta di Letizia Moratti ha deciso di non rinnovare l’ordinanza che limita l’orario di apertura serale degli esercizi commerciali. Una decisione che non riguarda solo via Padova, ma anche le altre vie e quartieri di Milano su cui il Comune aveva varato provvedimenti analoghi (via Paolo Sarpi, viale Espinasse, viale Bligny, via Imbonati – Comasina e piazzale Corvetto). “Negli ultimi cinque mesi non sono stati registrati fatti di rilevanza criminale -ha spiegato Riccardo De Corato, vicesindaco di Milano, nella conferenza stampa di questa mattina-. È la dimostrazione che sono state efficaci”.
Le ordinanze coprifuoco scadono lunedì 31 gennaio ed erano già state ridimensionate dai ricorsi al Tar presentati dai commercianti. Per esempio, su via Padova riguardava ormai solo il tratto che va da piazzale Loreto al ponte della ferrovia. “Non possiamo reiterare i provvedimenti anche perché di fronte al Tribunale amministrativo dobbiamo dimostrare che siano dettate dall’esistenza di fatti criminosi. Non basta la percezione di insicurezza della gente“, dice De Corato.
Rimane invece in vigore l’ordinanza che impone ai proprietari di casa e agli inquilini di autodenunciarsiai vigili urbani depositando la scheda con il numero di persone che vivono in uno stesso appartamento e i relativi contratti di affitto.
Dati precisi sugli effetti delle ordinanze su via Padova non ce ne sono per ora. Li ho chiesti all’ufficio stampa del vice sindaco, ma mi è stato risposto che non sono ancora disponibili. Riccardo De Corato ha snocciolato solo alcune cifre che riguardano però tutte le zone di Milano sottoposte ai provvedimenti. Eccole. Le schede sugli affitti finora raccolte sono state 5.155. Sono stati controllati dalle forze dell’ordine 380 appartamenti e identificate 1.110 persone. Inoltre sono state effettuate 339 denunce, di cui 279 nei confronti di immigrati irregolari e sono stati eseguiti 46 arresti (38 erano stranieri senza permesso di soggiorno). Sono state fatte inoltre 443 segnalazioni all’Asl, all’ufficio di igiene, all’agenzie delle entrate e allo sportello unico per l’edilizia per situazioni non in regola riscontrare negli appartamenti controllati. Le segnalazioni di irregolarità nelle case sono arrivate anche dagli amministratori di condominio (198) e da singoli cittadini (101).