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Toddlers, i libri per i più piccoli

Genitori, leggete ai vostri figli, anche quando sono piccolissimi. L’ascolto di racconti e storie è essenziale per i bambini, per aiutarli a sviluppare un vocabolario più ricco a articolato. Basti pensare che se gli adulti che leggono circa 5 libricini al giorno ai loro figli già in età prescolare, nei loro primi 5 anni di vita, i bambini arrivano alle scuole elementari avendo ascoltato quasi 1,5 milioni di vocaboli in più rispetto ai piccoli la cui famiglia non è abituata a leggere loro nessun testo.

A fornire queste stime è un gruppo di ricerca dell’Ohio State University, che ha coniato l’espressione million word gap per indicare il divario. Questo gap potrebbe essere importante per lo sviluppo di alcune abilità legate al linguaggio, dato che essere esposti a un maggior numero di parole aiuta i piccoli a sviluppare il loro vocabolario. I risultati, basati sulla lingua inglese, sul Journal of Developmental and Behavioral Pediatrics.

Oltre agli insegnamenti morali, la lettura di favole e altri testi da parte di un genitore può favorire anche importanti abilità cognitive. Ascoltando un familiare che legge, infatti, si è esposti a un vocabolario molto più variegato rispetto a quello classico proprio delle comunicazioni quotidiane. Un esempio? Il bambino potrebbe sentir parlare di pinguini in Antartide o del ciclo delle stagioni, con vocaboli che in una conversazione usuale fra genitore e figlio generalmente non emergono.

Il punto, da cui partono i ricercatori, riguarda il fatto che molti genitori  dichiarano di non leggere mai o quasi mai dei libri ai loro figli. Questo problema potrebbe riguardare non solo gli Usa ma anche altri paesi, inclusa l’Italia – anche se secondo i dati dell’ultimo rapporto dell’Associazione italiana editori la letteratura per bambini e ragazzi è in crescita, in particolare quella per ragazzi fa registrare un +13,7% dal 2016 al 2018.

I ricercatori si sono chiesti quale sia il gap di conoscenze per i bambini associato a un ascolto insufficiente di racconti. La questione è significativa, dato che “le parole ascoltate dai bambini durante la lettura dei libri da parte di altri – rimarca Jessica Logan, che ha coordinato lo studio – può avere un’importanza particolare per imparare a leggere”.

Per approfondire il tema, gli autori hanno selezionato circa 30 libri per piccolissimi (i cosiddetti cartonati, quelli con le pagine spesse) e libri di figure per i bambini un po’ più grandi, ma sempre entro i 5 anni di età. Gli autori hanno contato le parole nei testi, osservando che i cartonati contenevano in media 140 vocaboli ciascuno mentre i libricini con le immagini circa 228. Successivamente hanno calcolato quanti termini i bambini avrebbero potuto ascoltare ed eventualmente imparare qualora i loro genitori avessero letto 5 di questi libri ogni giorno, nei loro primi 5 anni di vita. I dati sono stati confrontati con quelli di un genitore o un familiare che legge soltanto un libricino al mese al proprio figlio.

Dall’analisi dei dati emerge il million word gap: se una persona leggesse 5 di questi libri al giorno al proprio figlio, quest’ultimo riceverebbe circa un milione e mezzo di parole prima di arrivare alle scuole elementari. Ma anche leggendo un solo libro al giorno i vocaboli in più risulterebbero essere non pochi, 290mila. Mentre se un genitore non legge mai alcun racconto al proprio figlio, questi arriva alle scuole elementari avendo sentito in tutto poco più di 4.600 parole, un divario gigantesco. Se il genitore legge 1 o 2 volte a settimana – sempre meglio di nulla – i vocaboli totali sono quasi 64mila, e da 3 a 5 volte a settimana arriviamo già a 169mila termini. Ma l’ideale potrebbe essere quello di leggere tutti i giorni un libro al giorno oppure più libri al giorno, colmando il million word gap.

Probabilmente, inoltre, le stime sono conservative e approssimate per difetto. Questo perché, spiegano gli autori, quando un adulto legge una storia ad un bambino aggiunge dei particolari che riguardano le sue conoscenze o le sue esperienze precedenti, che aumentano il numero di nuove parole ascoltate dal bambino. Questa conversazione extra-testuale, come sottolineano i ricercatori, può essere importante perché va a rinforzare e ampliare il vocabolario dei piccoli, che possono anche aprire un dialogo sulle nuove parole apprese con gli adulti. “L’esposizione al vocabolario è una valida possibilità per tutti i piccoli”, conclude Logan. “I genitori possono accedere a libri che siano appropriati per i loro bambini presso le biblioteche locali”.

Fonte: Wired (Viola Rita) under CC License 

Scopri i libri per piccolissimi della collana L’Acchiappastorie di Terre di mezzo Editore:

Buonanotte, Coniglietto
Coniglietto fa il bagnetto
Pandino, cosa fa?
La Pina in fattoria (in italiano e inglese, in arrivo a maggio 2019)

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    Terre di mezzo editore è una casa editrice fondata a Milano nel 1994.
    Pubblica ogni anno più di 100 titoli. Tra le collane principali ci sono: L’Acchiappastorie albi e narrativa per bambini e ragazzi, i Percorsi a piedi e in bicicletta, I Biplani, racconti di grandi autori illustrati da artisti di fama, i manuali creativi delle Ecofficine.
    I primi grandi bestseller sono stati la guida al cammino di Santiago de Compostela e La grande fabbrica delle parole, di Valeria Docampo.
    Negli ultimi anni ha portato in Italia le serie di Dory Fantasmagorica e Cane Puzzone, ha pubblicato più di 40 guide ai cammini italiani e ha dato alle stampe i testi di Paolo Cognetti e Erri De Luca impreziositi dalle illustrazioni di Alessandro Sanna, e di Wislawa Szymborska con Guido Scarabottolo, e Claudio Piersanti con Lorenzo Mattotti.

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