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Sfrattati incolpevoli

Il 98% degli sfratti è per “morosità incolpevole”: a perdere la casa sono famiglie senza reddito a causa della perdita del lavoro. Tradotto in cifre, più di 500 casi l’anno. Succede a Brescia, da due anni e mezzo circa. Tra capoluogo e provincia, il numero degli episodi sale a 2000. I numeri li diffonde il Sicet, secondo cui la “bomba sociale” è ormai innescata. Sono 3mila le famiglie in attesa di un alloggio popolare, ma le assegnazioni sono in media di un centinaio all’anno. In questo contesto è nata una rete di solidarietà per resistere agli interventi delle forze dell’ordine. Ma solo a sostegno di chi rischia di finire in strada per colpa della perdita del lavoro.

Claudio Taccioli è un volontario del Comitato contro lo sfratto della provincia di Brescia. Il gruppo è nato per impedire gli sfratti di chi non ha più un salario e ha già chiesto un aiuto a Comune e Aler. “Settimana scorsa abbiamo avuto un caso al giorno”, dice. Oggi, 17 settembre, l’intervento è stato in via Fenerolo, nel pieno centro bresciano. A rischiare lo sfratto era una famiglia di origine ghanese, con tre figli di otto, sei e due anni. Davanti all’appartamento, stamattina, si sono presentate circa una quarantina di persone. “Il proprietario alla fine si è deciso a trattare”, racconta Taccioli. Sul piatto, c’era una proposta avanzata dal Comune di Brescia: il pagamento di cinque mesi d’affitto (2.500 euro in totale) e una proroga dello sfratto. Prima dell’incursione del Comitato, sembrava che non ci fossero margini per una mediazione.

“Funziona così: esiste una rete di circa una novantina di persone che si attiva dov’è necessario un intervento – spiega il volontario del Comitato -. Ci sentiamo via sms e il calendario di massima lo stiliamo il lunedì all’appuntamento settimanale al centro sociale Il magazzino”. E in questi giorni l’agenda è piena d’impegni. “In almeno la metà dei casi – precisa Taccioli – alla fine abbiamo trovato una soluzione. Il nostro obiettivo è cominciare a mediare, aprire le trattative”. Oltre a impedire gli sfratti, il Comitato ha intrapreso una campagna per dimostrare che gli spazi dove abitare, a Brescia e provincia, non mancano: “Occupiamo in maniera simbolica degli stabili sfitti”, racconta Taccioli. Tra agosto 2011 e agosto 2011, gli interventi del Comitato sono stati 89. E la prossima stagione s’annuncia molto calda.

Fin da prima dell’estate la tensione per l’imminente ondata di sfratti era alle stelle, come racconta questo servizio di Telecolor (link al video). Anche in questo caso, a impedire l’esecuzione è stato il Comitato antisfratti insieme all’associazione Diritti per tutti.

Come Brescia, anche Milano, Firenze, Crema, Cremona, Torino e Roma hanno i loro Comitati. “Ognuno ha le sue modalità – conclude Claudio Taccioli -, noi preferiamo la resistenza, altri come Milano, occupano”.

Redazione: Lorenzo Bagnoli, 17.09.2012

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