Di biciclette gli ospiti della Casa dell’Accoglienza di viale Ortles 69 a Milano se ne intendono. È il mezzo che utilizzano più di frequente nei loro spostamenti: veloce sì, ma soprattutto a costo zero e il che, per una persona senza una fissa dimora, ha una certa importanza. Non è sembrata strana quindi a Cesare Prina, direttore del dormitorio, la proposta dell’associazione culturale Miraggio e della Stazione delle Biciclette di allestire tra gli spazi dell’istituto –durante la settimana del Salone del mobile– una mostra in onore della due ruote e di chi le dà corpo e anima.
È nata così “Ottotubi, saldati con passione“, l’esposizione patrocinata dal Comune di Milano che dal 9 al 12 aprile vedrà protagonisti 7 telaisti italiani di fama internazionale, le loro creazioni -dalla Pantarei Wt di Tiziano Zullo alla 1000miglia dei fratelli Cicli Barco, da bici da corsa MXXXXXO di Dario Pegoretti alla Scattofisso di Doriano De Rosa- e gli ospiti di via Ortles che accoglieranno e guideranno i visitatori a scoprire la magia di “otto semplici tubi” e questo luogo della città che, come spiega il suo direttore, Cersare Prina, rischia di rimanere emarginato come i suoi inquilini. “Vorremmo che la Casa dell’accoglienza fosse sempre di più un luogo di incontro e scambio -spiega Prina-. Per questo la mostra è solo l’inizio di un percorso che si concluderà con la creazione di una ciclofficina interna a Ortles, accessibile ai suoi 470 ospiti, ma aperta anche al quartiere”.
La prudenza quando si tratta di progetti ambiziosi non è mai troppa, ma l’associazione Miraggio e La Stazione delle biciclette, in accordo con le istituzioni, hanno già previsto i prossimi passi che riguardano, in primo luogo, la raccolta fondi. “Chi va in bici lo sa per esperienza, se stai fermo cadi -scherza Annibale Osti, di Miraggio, realtà impegnata da ormai cinque anni in percorsi di inserimento sociale-, quindi una volta spente le luci sulla mostra ci mettiamo subito in movimento, e il 12 maggio mettiamo all’asta alcuni dei telai esposti: il ricavato servirà per allestire la ciclofficina, dove gli ospiti grazie ad alcune borse lavoro e a corsi di formazione impareranno a prendersi cura e a riparare i loro mezzi e quelli degli altri”. Magari con la stessa passione e dedizione dei maestri di “Ottotubi” (oltre ai già citati anche Daniel Merenyi, Legor Mattia Paganotti e Giovanni Pelizzoli) che è possibile vedere in azione grazie ai video, le foto e le interviste esposte in mostra o nel catalogo, una raccolta di cartoline con citazioni d’autore e informazioni tecniche di ogni bicicletta. “Sono pezzi unici che abbiamo chiesto loro di realizzare e interpretare in modo assolutamente personale -conclude Piergiogio Petruzzellis de La Stazione delle Biciclette-: come ogni opera d’arte, valgono molto, speriamo di che il pubblico se lo ricordi anche quando il banditore il maggio prossimo aprirà l’asta”.
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Info e aggiornamenti, sul blog (video e foto): www.lastazionedellebiciclette.com/ottotubi
Redazione: Elena Parasiliti, 4.04.2013
Foto: Guia Biscàro