I clown e le risate entrano in ospedale. I bambini degli ospedali Buzzi e Sacco di Milano, infatti, riceveranno una visita speciale grazie al Milano clown festival, in città dal 22 al 25 febbraio. La compagnia Pic, acronimo di Pronto intervento clown, e il loro capo comico Moriss, nome d’arte di Maurizio Accattato, porteranno infatti la loro carica d’allegria tra le corsie dei due ospedali. “Poliziotti del sorriso”, con la missione di intervenire quando c’è qualcosa che non va, faranno ridere i bambini ricoverati nei reparti dell’ospedale pediatrico, venerdì 24 febbraio dalle 12 alle 13, accompagnati anche dall’assessore alla Cultura, Stefano Boeri. All’ospedale Sacco, invece, l’appuntamento è per giovedì 23 febbraio. L’artista americano Michael Trautman girerà per le corsie dove sono ricoverati i pazienti più piccoli e, alle ore 14, metterà in scena uno spettacolo nell’Auditorium dell’ospedale.
Con l’intento di “clownizzare” Milano e i milanesi, il festival inizierà con il “Fo-Day”, una giornata dedicata a Dario Fo, mercoledì 22 febbraio alle ore 11: la parata dei clown si snoderà dalla Casa della Carità, alla presenza di don Virginio Colmegna e attraverserà via Padova. “Un centinaio di appuntamenti nelle piazze e nelle strade, nei teatri e negli ospedali per rendere Milano un po’ più amichevole nei confronti degli artisti di strada -afferma Moriss, direttore artistico del festival-. Una scommessa che, per la settima edizione, mira a rivalutare gli spazi urbani, proprio in una città il cui regolamento comunale sul teatro di strada limita l’esibizione a due metri quadrati e a un solo artista. Con la conseguenza di rendere impossibili le performance di qualunque compagnia”.
Nei giorni successivi numerosi spettacoli e iniziative, nei teatri, ma soprattutto nelle piazze e all’aperto. In particolare, venerdì 24 febbraio alle ore 20, sul sagrato del santuario S. Maria alla Fontana, lo spettacolo “Io dimentico/Oblida”, per la regia di Paolo Ferrari, neuroscienziato, medico, artista poliedrico e fondatore del centro studi Assenza. “La chiamiamo ‘prova di pensiero’ -spiega l’attrice protagonista Erika Carretta-, perché portiamo lo spettatore a riflettere sulla mancanza di memoria dei malati di Alzheimer: una patologia, ma anche lo strumento per apprendere in un modo diverso. Con un mix di dramma e ironia”.
TESTO: Alessandra Ravelli per l’agenzia Redattore sociale.
FOTO: Michael Trautman nella performance del 2011 (foto: Gabriele Zucca, photografo.it)