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C’era un’orchestra ad Auschwitz

In occasione della Giornata della Memoria 2013, uno spettacolo di Alma Rosè è in collaborazione con Masci, Filo di Paglia e Terre di mezzo. 

Era il Gennaio del ’44 quando Fania Fénelon fu deportata ad Auschwitz e poiché sapeva cantare e suonare il pianoforte, entrò a far parte dell’orchestra femminile del campo, l’unica che sia mai esistita nei campi di concentramento nazisti, che aveva il compito di accompagnare le altre prigioniere al lavoro e di suonare per gli ufficiali SS.

Alla direzione di quell’orchestra c’era Alma Rosé, nipote di Gustav Mahler. Due donne, due visioni, due modi di vivere la musica all’interno del lager. Per Fania suonare è un mezzo per sopravvivere e sopravvivere è testimoniare. Per Alma suonare è un fine, il fine su cui ha costruito la propria identità.

La storia della loro musica pone domande sul rapporto fra Arte e Vita, che superano la dimensione storica e arrivano fino al nostro presente.

Testo teatrale liberamente tratto da “Ad Auschwitz c’era una orchestra” di Fania Fénelon
con Annabella Di Costanzo e Elena Lolli

mercoledì 30 gennaio 2013, ore 21
Teatro Ariberto-  Via Daniele Crespi, 9 – 20123 Milano

Ingresso € 10

Prenotazioni:  Marta 393-9166537 | info@almarose.it 
Ingresso 10 euro (5 per gli studenti delle superiori) 

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    Terre di mezzo editore è una casa editrice fondata a Milano nel 1994.
    Pubblica ogni anno più di 100 titoli. Tra le collane principali ci sono: L’Acchiappastorie albi e narrativa per bambini e ragazzi, i Percorsi a piedi e in bicicletta, I Biplani, racconti di grandi autori illustrati da artisti di fama, i manuali creativi delle Ecofficine.
    I primi grandi bestseller sono stati la guida al cammino di Santiago de Compostela e La grande fabbrica delle parole, di Valeria Docampo.
    Negli ultimi anni ha portato in Italia le serie di Dory Fantasmagorica e Cane Puzzone, ha pubblicato più di 40 guide ai cammini italiani e ha dato alle stampe i testi di Paolo Cognetti e Erri De Luca impreziositi dalle illustrazioni di Alessandro Sanna, e di Wislawa Szymborska con Guido Scarabottolo, e Claudio Piersanti con Lorenzo Mattotti.

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